L’Italia digitale non migliora nella classifica europea del DESI sulla digitalizzazione, e resta al 25° posto fra i 28 Stati membri, ma una voce positiva del rapporto DESI 2018 della Commissione Europea riguarda la crescita della concorrenza nel mercato della banda ultralarga, grazie all’ingresso sul mercato di Open Fiber e al suo modello wholesale only, che ha dato una scossa alla concorrenza infrastrutturale.
Banda ultralarga in miglioramento
Per quanto riguarda la copertura a banda larga ultraveloce (100 Mbps e oltre) l’Italia appare ancora in ritardo (con una percentuale del 22% a fronte di una media Ue del 58%) piazzandosi al 27° posto nel ranking Ue. C’è da dire che sul fronte degli abbonamenti a banda larga veloce, invece, l’Italia ha registrato un miglioramento secondo l’indice Ue, passando dal 7% del 2016 al 12% del 2017, che però in termini assoluti riconferma il nostro paese al 26° posto in classifica soprattutto grazie all’ingresso di Open Fiber sul mercato, che ha beneficiato di livelli accresciuti di concorrenza infrastrutturale grazie al modello wholesale only, si legge nel report.
Con Open Fiber più concorrenza infrastrutturale
Nel capitolo del DESI 2018 relativo alle Telecomunicazioni, la Commissione Ue scrive che “Il mercato italiano è caratterizzato da un crescente livello di concorrenza infrastrutturale in primo luogo grazie all’ingresso sul mercato di Open Fiber, un operatore “wholesale only” non verticalmente integrato, che alla fine del 2016 ha completato l’acquisizione di Metroweb Italia da F2i e FSI Investimenti”.
Il 2017 ha segnato l’inizio della fase attuativa della Strategia nazionale a banda ultralarga e “grazie a un crescente livello di concorrenza a livello infrastrutturale e a una combinazione di investimenti a carattere pubblico e privato, l’Italia sta registrando un significativo miglioramento sul fronte dell’installazione di reti di accesso in fibra ottica di nuova generazione (NGA), in conformità agli obiettivi previsti dall’Agenda digitale della Commissione Europea. Il che ha prodotto un effetto positivo sul fronte della domanda che sta aumentando in parallelo, anche se ad un ritmo più lento”, si legge nel DESI.
Altri elementi che hanno contribuito all’incremento della concorrenza infrastrutturale sono stati “la partnership strategica fra Fastweb e Tim (con la joint venture FlashFiber) per l’upgrade in FTTH entro il 2020 di 29 città per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro e nuovi investimenti in FTTC da parte di Fastweb e Vodafone e la crescita costante dell’accesso FWA, che ha raggiunto un milione di linee nel terzo trimestre del 2017”.