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Come organizzare al meglio un evento online (seconda parte)

Young student watching lesson online and studying from home.

Negli ultimi due anni molte aziende sono state obbligate a trovare nuovi modi di entrare in contatto con il proprio pubblico. Vietate fiere ed eventi dal vivo, l’unica soluzione consisteva nel portare quei momenti di condivisione e riconoscimento nel mondo online. Sono quindi spuntati come funghi webinar e dirette live sui maggiori social.

E sebbene molti oggi dicono “non ne posso più dei webinar!”, il ruolo che hanno svolto in questi mesi è stato impagabile, e ha permesso a molte realtà di continuare a lavorare e a entrare in contatto con il proprio pubblico.

Anche noi di Neosperience abbiamo fatto largo uso dei webinar, soprattutto lungo l’ultimo anno: il grande successo ottenuto ci ha dato ragione per la scelta fatta, e ci ha permesso di comprendere il valore del lavoro svolto.

Consapevoli di ciò abbiamo deciso di condividere con voi il nostro modus operandi – attraverso una rubrica su Key4biz – per aiutarvi nella definizione strategica dei vostri eventi anche per i mesi e gli anni a venire: perché è certo che gli eventi online non spariranno come, speriamo, farà il Covid.

Ecco quindi in breve le nostre best practice, divise in 8 diverse fasi.

In questo secondo articolo descriveremo la terza fase, ovvero quella inerente la definizione del target e l’obiettivo dell’evento.

Se non hai letto l’articolo precedente sulle fasi 1 e 2, lo puoi trovare a questo link! Abbiamo parlato di quale piattaforma scegliere e della calendarizzazione degli eventi.

FASE 3

Definizione audience e obiettivo dell’evento

Definito approssimativamente il calendario degli eventi, è giunto il momento di decidere a chi dedicare, di volta in volta, gli argomenti dei nostri webinar o live talks, e di definire l’obiettivo delle nostre attività.

Su questo punto, l’errore più comune è rimanere vaghi nella definizione di target e obiettivi. Per esempio spesso gli organizzatori preferiscono la “quantità” di partecipanti rispetto alla loro qualità, o definiscono un obiettivo generico, o meglio non ne definiscono alcuno.

Il segreto – invece – per creare eventi di successo è decidere per ciascuno di essi un audience che sia il più “piccolo possibile”, per esempio “solo i marketing manager delle aziende del settore del lusso con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro”.

Scegliendo audience piccoli e definiti – che non per forza devono rimanere gli stessi di evento in evento – si è in grado di focalizzare le energie su attività di sicura efficacia, come vedremo in seguito. Inoltre, avendo bene a mente i destinatari, anche la scelta dell’obiettivo – e quindi dell’argomento – risulta più semplice.

Per esempio, se decidiamo di rivolgerci “solo ai marketing manager delle aziende del settore del lusso che fatturano almeno 5 milioni di euro”, sappiamo che l’argomento dell’evento deve essere inerente al mondo del marketing applicato al lusso, e che l’obiettivo può essere – ad esempio – il download di un white paper dedicato proprio a quel settore.

Noi di Neosperience abbiamo commesso – inizialmente – lo stesso errore, ovvero abbiamo puntato a un audience troppo ampio e poco definito allo scopo di avere una platea più grande possibile. Il problema di questo approccio è di creare una conversazione poco personalizzata rispetto esigenze e problemi delle persone presenti. A pagarne il prezzo erano ovviamente i risultati.

Fatto un esame di coscienza, abbiamo deciso di cambiare strategia: concentrandoci su singole categorie – con un approccio che possiamo definire di Account Based Marketing –  abbiamo sì visto diminuire il numero di partecipanti, ma allo stesso tempo sono cominciate ad arrivare lead interessanti e con cui siamo stati in grado di costruire nuovi rapporti e offerte commerciali.

Quindi, anche nel caso degli eventi online, è la qualità che premia.

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