Nel 2024, l’intelligenza artificiale ha avuto un ruolo cruciale nelle elezioni, dimostrando il suo potenziale sia come strumento che come fonte di sfide. Lungi dall’essere solo una minaccia apocalittica, il suo impiego è andato ben oltre la creazione di deepfake e la diffusione di disinformazione.
Le campagne elettorali hanno sfruttato l’AI per automatizzare compiti logistici, come la gestione dei database elettorali e la personalizzazione dei messaggi rivolti agli elettori. Tecnologie avanzate hanno permesso ai candidati di comunicare simultaneamente in più lingue, ampliando il coinvolgimento elettorale.
Nonostante queste innovazioni, la disinformazione rimane una preoccupazione rilevante. I deepfake, pur presenti, non hanno avuto l’impatto catastrofico previsto, grazie alla crescente consapevolezza e agli strumenti di verifica dei fatti. Tuttavia, l’uso dell’AI ha sollevato interrogativi etici e politici sulla trasparenza e sull’autenticità nei processi democratici.
I confini tra innovazione e manipolazione si sono rivelati sottili, mettendo in evidenza la necessità di normative più rigide per regolamentarne l’uso. Il panorama elettorale del 2024 ha mostrato un equilibrio delicato tra opportunità e rischi legati all’AI.
Se da un lato ha potenziato l’efficienza delle campagne e migliorato il dialogo tra elettori e politici, dall’altro ha evidenziato la fragilità della fiducia pubblica in un contesto sempre più tecnologizzato. Le implicazioni a lungo termine richiedono un’analisi attenta per assicurare che l’AI rimanga uno strumento al servizio della democrazia e non un pericolo per la sua integrità.
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La prossima generazione Pixar: come l’AI unirà cinema e videogiochi
Le tecnologie generative basate sull’AI stanno ridefinendo le modalità narrative, aprendo nuove opportunità per creare storie interattive e coinvolgenti. L’articolo evidenzia come Pixar abbia rivoluzionato l’animazione negli anni ’80 grazie alla grafica computerizzata e ipotizza che una nuova generazione di narrazione emergerà fondendo film e videogiochi.
I media interattivi, spinti dalla preferenza delle nuove generazioni per l’interattività rispetto ai formati passivi come TV e cinema, sono considerati il futuro dello storytelling. Il concetto di ‘video interattivi’ si distingue dai videogiochi tradizionali in quanto si avvale di modelli AI per generare contenuti in tempo reale, permettendo esperienze personalizzate e dinamiche.
Tuttavia, le sfide tecniche, come la velocità di generazione dei frame e la coerenza narrativa, restano da superare. Nonostante i limiti attuali, i progressi recenti nei modelli di generazione video e nei tool di editing stanno rendendo più accessibile la creazione di contenuti, permettendo a una nuova classe di creatori di sperimentare.
Il futuro Pixar potrebbe essere una combinazione tra uno studio di narrazione interattiva e una compagnia tecnologica d’avanguardia. L’articolo sottolinea anche le implicazioni etiche e legali dell’AI, come la proprietà intellettuale e la compensazione per i creatori originali.
Infine, il prossimo grande passo nello storytelling sarà la creazione di ‘universi narrativi’ interattivi che fondono completamente media tradizionali e interattivi, offrendo esperienze immersive e infinite.
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