In questi mesi ho avuto, in più occasioni, l’opportunità di ragionare – in corsi e eventi live – su come sia cambiato il ruolo del digital manager in questi mesi e quale apporto tale figura professionale debba dare all’organizzazione all’interno della quale opera.
Il primo ambito – la cui accresciuta responsabilità è evidente a tutti – in cui deve agire è il supporto alla trasformazione del modello di business.
Dall’ascesa dell’eCommerce (anche in ambito business-to-business) alla variazione delle sue formule (la vendita online su abbonamento, il delivery commerce), l’eBusiness è diventato come noi mai d’attualità perché sono cresciute le aspettative di consumatori privati e decisori professionali.
Allo stesso modo, siti e social media aprono sempre più strade per l’attivazione delle tecniche di lead generation e la perdurante complessità a visitare clienti ed a partecipare alle fiere eleva la necessità di agevolare per le figure commerciali l’adozione di Linkedin e delle tecniche di social selling.
Questa applicazione individuale e, al contempo, collaborativa dei social media rendono il digital manager una figura necessariamente responsabilizzata a guardare all’interno della propria impresa per gestire gli aspetti organizzativi di quanto osservato sopra.
Inoltre, la prosecuzione di forme di telelavoro richiedono un suo coinvolgimento per usare al meglio piattaforme digitali per la collaborazione fra gli individui e la cura di aspetti rilevanti quali la privacy e la sicurezza delle informazioni.
Questo nuovo scenario ha dunque reso più urgente definire delle politiche di digital transformation e devono accrescere le competenze digitali tanto del loro responsabile quanto dell’intera organizzazione.
Dalla Rete come ambiente dove la comunicazione è apparsa per anni come l’ambito prevalente di sviluppo di una strategia, oggi si comincia a vedere quanto sia rilevante dotarsi di un approccio complessivo ed organico di adozione delle tecnologie e delle piattaforme digitali in azienda.