Due spettri si aggirano minacciosi nei luoghi di lavoro.
Il primo si chiama: doing more with less, che in italiano suona più o meno così: “arrangiatevi!”.
S’intende, arrangiatevi con meno risorse, meno tempo per imparare, più paura di sbagliare.
Il secondo è proprio la paura: quella che blocca tutte le idee, accresce la tensione tra le persone, tra i reparti…
Vi chiederete: ma che c’entra tutto questo con il coaching?
C’entra perché il coaching aiuta le persone a “fare di più”, ad acquisire più consapevolezza nei propri mezzi.
Non a caso 400 aziende globali consultate da una ricerca indipendente commissionata dall’Icf (International Coaching Federation) vantano:
- Una percentuale di dipendenti “estremamente motivati” nettamente più alta rispetto alle altre (65% contro 51%);
- Una maggiore crescita dei ricavi, nell’ambito dello stesso settore.
Altre indagini indipendenti parlano di un Roi dell’investimento in coaching che può fruttare da 5,4 a 7 volte la somma investita.
PC Week scrive che le performance delle aziende che hanno investito in coaching sono risultate di molto superiori a quelle delle imprese che investivano solo in interventi formativi.
Sarà così se Bill Gates, in una Ted Conference del 2013 a New York, ha spiegato che, per crescere, ognuno di noi ha bisogno di un coach, “perché sono i feedback che ci fanno crescere. Il coach fa proprio quello”.
Lo stesso Eric Schmidt, presidente di Google, ha raccontato a Fortune che il migliore consiglio ricevuto in carriera è stato quello di prendersi un coach: “Il coach non deve giocare al tuo livello. Il suo compito è quello di tirare fuori la tua parte migliore e farti vedere le cose da una prospettiva diversa. Non a caso, tutti quelli che hanno successo hanno un coach”.
Il punto è che il coaching aiuta le persone ad affrontare percorsi difficili e a vincere la paura.
Come ha scritto Sir John Whitmore, uno dei più autorevoli coach europei: “Le grandi paure sono generalmente un accumulo di molte piccole paure. Concentrandosi esclusivamente su una sfida alla volta, si risolvono tutte“.