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CO2: spesi nel mondo 380 miliardi per ridurre emissioni, ma continueranno a crescere. A rischio gli obiettivi del 2050

Non si fermano le emissioni globali di CO2

Le emissioni mondiali di diossido di carbonio o CO2 non accennano a rallentare. Secondo un nuovo Rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) al momento non ci sono segnali positivi dalle osservazioni giornaliere dei dati raccolti in tutti i Paesi.

Nonostante l’impegno nel ridurre le emissioni di CO2, quasi sempre inserito nei diversi piani nazionali per la ripresa e la resilienza (o PNRR), soprattutto in Europa, sembrerebbe che il trend attuale possa toccare nuovi record tra la fine di quest’anno e il 2023.

Ciò che l’Agenzia ha tenuto a precisare è che “non c’è alcun picco chiaro in vista” nei prossimi anni, cioè le emissioni continueranno a crescere per molto tempo ancora.

Nell’ultimo anno, secondo i rilevamenti giornalieri dello storico Osservatorio di Mauna Loa, alle Hawai, tra aprile e maggio 2021 più volte si sono sfiorati o temporaneamente superate le 420 ppm di CO2 in atmosfera.

In questo sito vulcanico, la cui sommità supera i 4.100 metri di altezza, il geochimico americano Charles David Keeling, nel 1958 iniziò un lungo progetto di misurazione delle concentrazioni di CO2 in atmosfera, il primo al mondo di questo tipo e finanziato dal dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Il progetto va avanti ancora oggi.

Solo a luglio il dato ha già toccato le 419 ppm.
Un dato che ha messo in stato di allerta molti studiosi e ricercatori.

Complessivamente, la concentrazione di CO2 e degli altri gas serra in atmosfera sta raggiungendo livelli che solo qualche milione di anni fa sono stati toccati, quando noi non c’eravamo e il mondo era molto diverso da oggi.

Spesa in transizione ecologica troppo bassa, a rischio gli obiettivi di neutralità climatica

Secondo l’IEA, durante il 2020 i Governi di tutto il mondo hanno stanziato qualcosa come 380 miliardi di dollari per mettere in campo misure straordinarie a favore dell’energia pulita, in risposta alla crisi economica legata al Covid-19 e per iniziare il lungo cammino verso gli obiettivi di neutralità climatica che in tanti hanno annunciato tra il 2050 ed il 2060.

Una spesa pubblica che andrà aumentando per il 2021, il 2022 ed il 2023, per ulteriori investimenti annui pari a 250 miliardi di dollari, circa il 30% in più rispetto a quanto fatto negli ultimi anni.

L’Unione europea, qualche giorno fa, ha lasciato intendere la volontà di lanciare un nuovo pacchetto per l’ambiente ed il clima, proprio per accelerare sulla strada della decarbonizzazione.

Sempre secondo stime dell’IEA, però, due sono i problemi da superare. Il primo, legato agli investimenti green, è che in base ai dati prodotti dall’IEA Sustainable Recovery Plan, quanto stanziato finora è appena il 35% del volume di spesa necessario per raggiungere gli obiettivi ecologici di metà secolo.

L’altro problema, invece, è che il livello di emissioni attese per il futuro prossimo sarà comunque 3.500 milioni di tonnellate al di sopra del livello accettabile e necessario per mantenere fattibile l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050.

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