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CO2: da consumi energetici 73% di tutte le emissioni. Il 37% delle utility ha tagliato la spesa in green tech

Le emissioni mondiali di diossido di carbonio o CO2 continuano ad aumentare senza sosta e secondo l’ultimo rapporto annuale del Global carbon project nel 2019 hanno raggiunto le 36,8 miliardi di tonnellate.

Un dato drammatico, che ci obbliga tutti a rivedere il nostro stile di vita, la nostra economica e i nostri consumi.

Considerando che il 73% di tutte le emissioni di CO2 dipende dai consumi energetici, ne deriva che le prime imprese che devono provvedere ad un’inversione di tendenza sono quelle del settore energia, le utility in particolare.

Le aziende energy alla prova del climate change

Leggi il Rapporto “Powering sustainability. Why energy and utility companies need to act now and help save the planet

In un nuovo Rapporto Capgemini, dal titolo “Powering Sustainability: Why energy and utility companies need to act now and help save the planet”, si conferma la centralità delle tecnologie pulite, o clean/green technologies, nella riduzione dell’impronta ecologica delle aziende.

Quasi due terzi (64%) delle organizzazioni che hanno partecipato all’indagine contenuta nello studio, hanno dichiarato di aver registrato un aumento dei ricavi da operazioni e offerte orientate alla sostenibilità ambientale, mentre più della metà investe in almeno sei fonti di reddito non inquinanti, tra cui l’idrogeno verde (59%).

Tra gli altri benefici legati agli investimenti green c’è anche l’aumento del valore del brand, grazie alla percezione positiva riguardante l’impegno verso l’ambiente, il sociale e la governance.

Co2, criticità del settore ed effetto Covid-19

Tuttavia, è specificato nel documento, il 37% delle società intervistate ha rallentato o sospeso gli investimenti e le iniziative di sostenibilità a causa della pandemia di Covid-19.

In termini di riduzione delle emissioni, meno della metà delle organizzazioni (42%) ha pratiche mature per ridurre le emissioni “Scope 1” e solo il 3% ha procedure mature per affrontare le emissioni “Scope 3”.

La pandemia ha determinato un declino globale delle emissioni di CO2 di 2,4 Gt, il tasso più veloce dal 2010 ad oggi, è necessario che diminuiscano di un altro 60% per garantire che, entro il 2050, l’aumento della temperatura si mantenga al di sotto di 1,5-2°C rispetto ai livelli preindustriali.

Il ruolo delle tecnologie digitali

Nel raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità, le aziende del settore energetico e delle utility stanno investendo in tecnologie digitali avanzate come Internet of Things, automazione, data analytics, idrogeno e tecnologie di storage, elettrificazione degli usi finali, intelligenza artificiale e machine learning.

Più della metà (55%) delle aziende ha collaborato con imprese tecnologiche consolidate per portare nuove idee e pratiche nella propria agenda in materia di sostenibilità.

Il problema è che, nonostante questi potenziali benefici, è ancora basso il numero di organizzazioni mondiali che hanno raggiunto dimensioni di scala con i casi d’uso legati alla tecnologia.

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