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Cloud, quando un ‘discount’ sfida le big tech. La lezione di indipendenza digitale del Gruppo di Lidl

Non solo prodotti alimentari ma anche cloud. Il Gruppo Schwarz, proprietario di Lidl, ha iniziato a sviluppare, nel 2021, un sistema di cloud computing con l’obiettivo di gestire i propri dati senza dipendere da fornitori terzi, in particolare da quelli statunitensi e cinesi come AmazonGoogle e Microsoft. Questa scelta è nata dalla necessità di garantire maggiore sovranità e indipendenza digitale e sicurezza dei dati, trattando informazioni sensibili come i modelli di vendita, i prezzi e i dati dei clienti.

Il lancio sul mercato del cloud di ‘Lidl’

Nel 2023, l’unità IT, denominata Schwarz Digits, è diventata una divisione indipendente e ha iniziato a offrire servizi di cloud computing e sicurezza informatica anche ad altri clienti aziendali. Tra i clienti di spicco figurano SAPBayern Monaco e il porto di Amburgo. Nel 2022, Schwarz Digits ha generato ricavi annuali per 1,9 miliardi di euro, con un organico di 7.500 dipendenti.

Uno dei punti di forza principali dei servizi offerti da Schwarz Digits è la gestione dei dati, che viene effettuata interamente in Germania e Austria. Ciò risponde alle rigide normative europee sulla protezione dei dati e rappresenta un’opzione interessante per le aziende preoccupate per la sicurezza dei dati, soprattutto quando gestiti da operatori cloud extra Ue. La preoccupazione del Cloud Act è forte, perché consente di fatto alle autorità statunitensi di ottenere l’accesso ai dati detenuti da aziende cloud americane anche al di fuori dei confini USA, senza adeguate tutele giuridiche.

Strategia e Sicurezza

L’azienda ha sviluppato così un proprio centro di controllo IT nella sede centrale a Neckarsulm, in Germania, implementando misure di sicurezza molto rigide per proteggere le sue operazioni. 

Non abbiamo iniziato con una motivazione commerciale in mente, ma volevamo solo soddisfare le nostre esigenze”, ha detto Christian Müller, co-amministratore delegato di Schwarz Digits al Financial Times. “Siamo su un percorso di crescita molto ripido. Quando Schwarz, un’azienda privata con 167,2 miliardi di euro di vendite annuali, stava esplorando per la prima volta nuove opzioni per l’archiviazione dei dati, non voleva dipendere da terzi“, ha spiegato Müller. 

E se non c’era un’opzione tedesca, il Gruppo avrebbe voluto almeno utilizzare un fornitore europeo ed evitare di archiviare i dati in altre giurisdizioni. Dopo aver concluso che nessun fornitore esistente poteva soddisfare le sue esigenze, l’azienda ha deciso di creare il proprio servizio cloud. 

Abbiamo un sacco di dati altamente sensibili”, ha aggiunto Müller, come modelli di vendita per i singoli negozi, calcoli dei prezzi, informazioni sui clienti dal programma fedeltà di Lidl e dettagli dei 575mila dipendenti del gruppo. 

Posizione competitiva

Schwarz Digits ha scelto, quindi, di competere con colossi come Amazon Web Services, Google e Microsoft, che dispongono di vasti network di partner per la vendita e la gestione dei servizi cloud. Tuttavia, la sua attenzione alla sovranità digitale e alla protezione dei dati lo rende un’opzione interessante per aziende europee.

Il motivo principale per noi di usare Schwarz è stata la sovranità digitale dell’offerta”, ha detto il Bayern Monaco al Financial Times, aggiungendo che l’attenzione di Schwarz Digits sulla protezione dei dati e sulla privacy si è distinta. “Non c’è un prodotto comparabile disponibile sul mercato”, ha detto il club. I suoi prodotti di sicurezza informatica hanno anche convinto il colosso software SAP, che è diventato un cliente nel 2023. La piattaforma di sicurezza informatica Schwarz “ci sta mostrando i nostri sistemi IT dal punto di vista di un potenziale aggressore”, ha detto SAP, aggiungendo che questo era utile per identificare i punti deboli e analizzare potenziali minacce. 

Conclusioni con la lezione di indipendenza digitale

Il Gruppo Schwarz sta diversificando le proprie attività, passando dal settore retail a quello tecnologico, con un focus su cloud computing, sicurezza informatica e intelligenza artificiale. Questa strategia risponde alle crescenti preoccupazioni sulla protezione dei dati e si allinea con l’urgente esigenza di indipendenza digitale, che non è più solo uno slogan: è diventata una necessità strategica per le aziende che mirano alla crescita sostenibile e alla resilienza.

La lezione di indipendenza digitale del Gruppo di cui fa parte Lidl fa capire che è giunto il momento per le aziende e le Pubbliche amministrazioni di iniziare a capire che è possibile rompere la dipendenza digitale.

L’indipendenza digitale significa, invece, pieno controllo dei propri dati. 

Un’azienda autonoma non dipende da terze parti per la gestione e l’archiviazione delle informazioni strategiche e operative, riducendo così il rischio di “lock-in” tecnologico. Questo significa non solo garantire la sicurezza dei dati, ma anche mantenere la flessibilità necessaria per adattarsi ai cambiamenti del mercato senza vincoli esterni.

L’indipendenza digitale non è solo una questione di bandiera e di confine nazionale e europeo: è la libertà di scegliere la migliore e più sicura tecnologia in base ai propri bisogni e necessità, alla conformità alle normative italiane e europee e al rispetto dei valori e princìpi democratici.

Essere indipendenti significa scegliere tecnologie sicure e aggiornale liberamente, senza vincoli dai fornitori, mantenendo flessibilità e riducendo i costi di uscita.

Un’azienda digitalmente indipendente può selezionare, personalizzare e aggiornare le proprie tecnologie senza essere limitata da contratti o vincoli imposti dai fornitori. Questa libertà consente di scegliere le soluzioni migliori per le proprie esigenze, riducendo i costi di uscita in caso di cambiamenti e garantendo la flessibilità necessaria per crescere e innovare. 

L’indipendenza digitale non è solo quindi una questione tecnica: è una filosofia che promuove consapevolezza, resilienza e autodeterminazione. Costruire questa autonomia significa delineare una visione di lungo termine grazie ad una cultura d’impresa e organizzativa in cui un’educazione al cambiamento è centrale, e dove la tecnologia diventa un fattore strumentale per garantire continuità operativa e flessibilità. In un contesto economico e tecnologico in continua evoluzione, questa libertà di scelta e capacità di adattamento rappresentano un vantaggio fondamentale per la crescita e la sostenibilità dell’azienda.

Il primo appuntamento della Community per l’Indipendenza Digitale sarà giovedì 28 novembre prossimo a Milano

Anche il caso Lidl sarà al centro del momento di confronto dal titolo “Indipendenza Digitale – Governance dell’Intelligenza Artificiale, Proteggere i Dati e i Diritti dei Cittadini, Sostenere l’Economia e Garantire Sicurezza Nazionale e Europea”, che si terrà il 28 novembre a Milano al Palazzo Chiesa, corso Venezia 36.

Nei prossimi giorni sarà pubblicata l’Agenda.
L’evento è a numero chiuso. La segreteria verificherà la disponibilità di posti e invierà un riscontro appena possibile. Per inviare la richiesta di partecipazione scrivere a: eventi@supercom.it

https://www.indipendenzadigitale.eu

Per saperne di più:

Cosa significa indipendenza digitale per un’azienda?

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