Sono due al momento i contendenti per la realizzazione del Cloud nazionale, il grande progetto di migrazione e gestione sulla nuvola dei dati della PA italiana. Da un lato, la cordata formata da Tim-Leonardo-Sogei-CDP Equity dall’altro quella formata dal duo Almaviva-Aruba.
Restano ancora incerte le modalità e i criteri di selezione del soggetto che sarà chiamato a gestire questo grande progetto di trasformazione digitale. Quel che si sa è che c’è ancora tempo fino al 30 settembre per presentare i progetti.
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La cordata Tim-Sogei-Leonardo-CDP
La cordata composta da Tim, CDP Equity (controllata da Cassa depositi e Prestiti), Leonardo e Sogei ha proposto al ministro dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale Vittorio Colao una proposta di partenariato pubblico-privato per la creazione di un Polo Strategico Nazionale (PSN). L’infrastruttura sarà disegnata, nelle intenzioni dei promotori, per gestire in cloud i dati e le applicazioni della Pubblica Amministrazione.
L’iniziativa prevede, in caso di aggiudicazione al soggetto promotore a seguito di una gara indetta dalla Pubblica Amministrazione, la costituzione di una NewCo con una quota del 20% detenuta da CDP, del 25% da Leonardo, del 10% da Sogei e del 45% da Tim. L’obiettivo è fornire a cittadini e imprese servizi innovativi in linea con il PNRR.
“Il progetto consiste nell’erogazione di in Cloud di soluzioni e servizi a sostegno della PA nell’ottica di assicurare il maggior livello possibile di efficienza, sicurezza e affidabilità dei dati”, si legge nella nota congiunta.
Tim detta le regole?
La presentazione della proposta da parte del soggetto promotore, prosegue la nota, se considerata di interesse consentirà alla PA di avviare una gara pubblica in tempi brevi. In particolare, la Pubblica Amministrazione dovrà vagliare la proposta entro tre mesi dalla sua ricezione e in caso di positiva valutazione avvierà la gara alla quale potranno partecipare, oltre al soggetto promotore, tutti gli operatori eventualmente interessati.
Nel quadro della compagine, Tim fornirà servizi di natura infrastrutturale e piattaforme cloud, Leonardo si dedicherà della parte di security, Sogei fornirà servizi di formazione mentre CDP Equity sarà presente come socio finanziario e investitore istituzionale.
La cordata Almaviva-Aruba
La cordata guidata da Tim non è l’unica in gioco. L’altro contendente è formato dal duo Almaviva-Aruba. I cda delle due aziende hanno inviato un’offerta che “pone l’accento sulla disponibilità immediata della infrastruttura, assieme all’accelerazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale che la contraddistingue, capace di consentire una accelerazione del piano di migrazione, con milestone migliorative rispetto alla pianificazione stessa del PNRR”. Una proposta che secondo i promotori “soddisfa i requisiti tecnici e di flessibilità descritti dalla strategia Cloud Italia” presentata lo scorso 7 settembre.
C’è da dire, che restano ancora diversi nodi da sciogliere sui criteri e sulle tempistiche della strategia Cloud nazionale, che può fare affidamento su fondi previsti nel PNRR di complessivi 1,9 miliardi di euro fra infrastrutture e migrazione.