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Cloud Pa. Per Fdi: “Poca trasparenza dal governo. Tema cruciale, ma Parlamento tagliato fuori”

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I deputati di Fratelli d'Italia Alessio Butti e Federico Mollicone: "Quali valutazioni sono state fatte rispetto alla affidabilità di TIM come partner industriale della cordata, dal momento che si tratta di un'azienda attualmente senza governance e con la possibile OPA di un operatore finanziario straniero che potrebbe avere strategie diverse? Tra pochi messi TIM potrebbe essere tutt'altra cosa. Tiene conto di questo il governo?

“Ieri il governo ha annunciato di aver scelto la proposta progettuale di TIM, societa’ mandataria della costituenda ATI con Leonardo, CDP e Sogei, che costituira’ la base per il bando di assegnazione del Polo Strategico Nazionale (PSN) del Cloud per la PA, che sara’ emanato entro qualche settimana. Inevitabile, in sede concorsuale, il punto di vantaggio dei proponenti, il che aumenta i dubbi e i nodi da sciogliere ed emerge un vistoso deficit di trasparenza”. Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati di Fratelli d’Italia Alessio Butti, responsabile Tlc e Media di FDI e Federico Mollicone, responsabile Innovazione di FDI.

“Quali valutazioni sono state fatte – domandano Butti e Mollicone – rispetto alla affidabilità di TIM (società mandataria dell’ATI, con il suo 40%) come partner industriale della cordata, dal momento che si tratta di un’azienda attualmente senza governance e con la possibile OPA di un operatore finanziario straniero che potrebbe avere strategie diverse?

Tra pochi messi TIM potrebbe essere tutt’altra cosa. Tiene conto di questo il governo?

E poi, quali considerazioni rispetto al ruolo di Sogei, che è già PSN per legge dal 2012? Vince un concorso per un servizio per il quale è gia’ assegnatario? È vero che governo ha imposto ad aziende a partecipazione pubblica di tenersi fuori e non rendersi disponibili ad altre proposte progettuali di altri privati per non disturbare gli ignoti manovratori? Inoltre, allarmano le notizie di stamane da cui apprendiamo che Cassa Depositi e Prestiti diventa Advisor del MEF per il controllo sulle realizzazioni del PNRR. Ma come fa CDP, che è parte della cordata TIM (di cui è anche azionista) sul Cloud a svolgere ruolo di controllo per conto del MEF, con un palese conflitto di interessi? Ma è normale che avvengano cose del genere senza che si batta ciglio? Viene voglia di chiedere se risulti al premier Draghi che sia questo lo stile procedurale in ambito UE. Tutta la vicenda sembra essere un affare privato, al punto da non consentire al Parlamento nessuna discussione sulle tante mozioni depositate ma volutamente ignorate”, concludono gli esponenti di Fdi.

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