Entra sempre più nel vivo la partita del Cloud nazionale. L’idea è di creare un società che unisca pubblico e privato e che sia così suddivisa. A TIM dovrebbe andare il 45%, la maggioranza relativa dell’intero pacchetto. Mentre il fronte Cdp, Sogei e Leonardo si spartirebbe il restante 55%.
Cloud Nazionale: pronta la bozza con l’offerta dal contenuto tecnologico
Secondo quanto riporta oggi Il Messaggero è questa la bozza che sarebbe stata esaminata dal cda di Cdp assieme al nuovo piano industriale; oggi sarà la volta di Tim che tratterà l’argomento fra le parti correlate e ha anche altri temi in agenda. Oggi tocca al Cda di Tim discutere della proposta mentre il 30 settembre sarà la volta di Leonardo.
“La proposta – scrive Il Messaggero – sarà di tipo tecnologica e non economica e dovrebbe partire sotto forma di Associazione temporanea di imprese (Ati) che poi verrà sostituita da una Newco. Nel veicolo la maggioranza relativa va a Tim e la maggioranza assoluta alla componente pubblica. Nelle ultime ore Cdp e Tim hanno rifinito la bozza che, presentando un’offerta dal contenuto tecnologico. Il polo strategico dovrà occuparsi del Cloud nazionale per mettere in sicurezza i dati della Pubblica amministrazione. Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza il governo ha stanziato 900 milioni per far sì che i sistemi, i dataset e le applicazioni degli uffici pubblici siano ospitati in data center affidabili e con elevati standard di qualità per sicurezza, prestazioni, scalabilità, interoperabilità europea, efficienza energetica”.
Il piano di Colao: migrazione della PA sul cloud entro il 2025
Per il ministro per l’innovazione e transizione digitale Vittorio Colao “la migrazione della Pubblica Amministrazione sul cloud dovrà concludersi entro il 2025, attraverso un processo uniforme per tutte le amministrazioni”.
E’ quanto prevede la Strategia Cloud Italia illustrata lo scorso 7 settembre dal ministro. “In particolare”, ha spiegato il ministro, “partire dalla fine del 2022 le amministrazioni avvieranno la migrazione verso il cloud qualificato che dovrà concludersi entro la fine del 2025. Grazie alla nuova Strategia Cloud Italia il governo punta a creare da un lato una “casa sicura per i dati degli italiani: gli italiani devono potersi fidare” e dall’altra vuole far in modo che tutte le pubbliche amministrazioni possano fornire servizi “rapidamente e a costi ragionevoli, senza nessuna differenza geografica per le varie amministrazioni”.
La scelta attuale per mettere in piedi il Polo Strategico Nazionale “non sarà tecnicamente una classica gara ma un’offerta di partnership e ci aspettiamo proposte da soggetti pubblici e privati”, ha concluso il ministro. “A giorni ci aspettiamo che arrivino proposte per il polo strategico nazionale”.