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Cloud: mercato globale servizi a 1,6 trilioni di dollari entro il 2030

Covid-19 ed economia digitale, il ruolo del cloud

L’emergenza sanitaria globale dovuta alla pandemia di Covid-19 ha cambiato molti aspetti della nostra vita privata, della quotidianità di tutti, del modo stesso di fare economia ed impresa, anche grazie al cloud.

I sevizi di base sono stati trasferiti online, sia per effetto del processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e delle imprese, sia per garantire il miglior distanziamento sociale tra le persone, accedendo da remoto alle piattaforme web per lavorare e studiare, per fare acquisti, per accedere all’intrattenimento mediatico, per relazionarsi con amici e parenti, o ad esempio un consulto online con il proprio medico di famiglia.

Il mercato dei servizi

Un nuovo studio di Allied Market Research ha valutato la crescita del mercato servizi cloud nel 2020 attorno ai 375 miliardi di dollari.

Le stime per il 2028 e per il solo segmento servizi sono per un ulteriore aumento, fino a 1.600 miliardi di dollari di valore (o 1,6 trilioni di dollari), soprattutto sotto la spinta di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning, l’industry 4.0 e l’internet delle cose, che abilitano fortemente nuove piattaforme e servizi.

Il tasso di crescita medio annuo potrebbe attestarsi sul +19% fino al 2028.

Un trend in linea con altri rapporti, come quello di IDC dell’anno passato, che stimava il mercato del cloud a più di un trilione di valore a livello mondiale entro il 2024.

Numeri enormi, segno di una grande transizione tecnologica in corso in tutto il mondo e in più settori contemporaneamente, che sta in questa prima fase spingendo in avanti il cloud pubblico, ma nel breve termine sarà il cloud privato a crescere ad un tasso più elevato, perché le organizzazioni stanno implemento nuove architetture per creare risorse su cui costruire nuovi modelli di business.

Vantaggi e barriere

Implementare servizi cloud innovativi significa raggiungere una maggiore efficienza e un risparmio di almeno il 35% sui costi operativi annuali.

C’è comunque un fattore che al momento limita fortemente la domanda di tali servizi da parte delle imprese ed è l’elevato livello di rischio di attacchi informatici.

Molte organizzazioni, infatti, ritengono che i loro dati siano più al sicuro ne data center interni che sulle “nuvole”.

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