La recente sentenza con cui la Corte di Giustizia europea ha invalidato l’accordo ‘Safe Harbor’ con gli Usa potrebbe rappresentare un’opportunità per le telco per affermarsi nel mercato cloud mondiale.
Come conseguenza della decisione della Corte di Lussemburgo, le Autorità di ogni Stato membro possono impedire il trasferimento dei dati degli utenti europei su server basati negli Usa o in altri paesi terzi che non garantiscono una tutela adeguata delle informazioni.
Dal momento che ogni volta che usiamo l’email, carichiamo una foto su un social o utilizziamo un servizio online offerto dalla nostra banca, utilizziamo – spesso senza esserne consapevoli – un servizio di cloud computing, molti dei contratti cloud stipulati tra i cittadini europei e le web company americane dovranno essere rivisti.
Come spiega l’analista Ovum Camille Mendler, la decisone della Corte Ue implica l’aumento della complessità della gestione della sicurezza digitale su scala globale, con le imprese – in particolare le PMI – che non potranno, da sole, sostenere il peso di questi cambiamenti.
Ed è qui che entrano in scena le telco, che potranno approfittare di questo cambiamento di scenario assumendo il ruolo di ‘Expert Orchestrator’, ossia di responsabili della sicurezza e della gestione di ambienti multi-vendor e multi-cloud.
I crescenti investimenti nella funzioni di rete virtualizzate (NFV) e nelle infrastrutture software-defined networking (SDN), spiega Mendler, “stanno migliorando la capacità delle telco di monetizzare la gestione delle regole di sovranità dei dati e delle esigenze dei clienti in termini di prestazione nei diversi ambienti cloud”.
Pur non avendo le dimensioni di rivali come Google, dalla loro parte, gli operatori telefonici hanno il vantaggio di avere data center distribuiti geograficamente. E questo vuol dire che i nuovi servizi di orchestrazione potranno essere venduti sia alle imprese e, sotto forma di accordi all’ingrosso, ai vendor americani di servizi cloud che hanno bisogno di una presenza in un determinato paese.
Secondo uno studio condotto da Ovum nel 2014, tra l’altro, la fiducia delle imprese nei servizi cloud offerti dalle telco è molto alta.
Certo, sarebbe ingenuo pensare che le telco europee possano imporsi nel mercato cloud dalla sera alla mattina, ma l’importante è avere la consapevolezza di avere un ruolo importante da svolgere.