Le infrastrutture cloud stanno stimolando lo sviluppo delle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0. Esse rappresentano la tela su cui tessere e costruire le strategie e gli investimenti in innovazione tecnologica quali l’automazione, la robotica e l’intelligenza artificiale.
Gran parte delle aziende che utilizzano le tecnologie cloud per automatizzare i processi delle proprie applicazioni e funzioni IT legacy stanno ottenendo un vantaggio competitivo significativo rispetto alle organizzazioni in ritardo su questo terreno.
Il 75% delle aziende che ha introdotto soluzioni di cloud automation, secondo un nuovo studio Capgemini/Sogeti, che ha coinvolto 415 responsabili IT di tutto il mondo, ha notato un aumento dei ricavi e della redditività, mentre l’80% afferma che l’agilità della propria organizzazione è migliorata.
Le imprese all’avanguardia considerano l’automazione basata sul cloud più di un esercizio di riduzione dei costi o di efficientamento: il 75% di esse ha provato a utilizzare questo tipo di automazione per innovare i propri modelli di business; l’86% riferisce di aver ottenuto dei benefici in termini di customer experience.
All’interno del Report “The automation advantage: Making legacy IT keep pace with the cloud” sono inoltre evidenziate, oltre i benefici, anche le carenze e le criticità di quest’area di innovazione.
Tra le principali barriere da superare c’è la scarsità di competenze digitali, considerata dal 70% delle aziende, “una delle principali sfide attuali” da affrontare.
Nell’intento di impiegare i migliori talenti a disposizione nello svolgimento dei compiti che offrono il massimo valore di business, il 59% delle aziende che ha deciso di sfruttare a pieno questa tecnologia (fast mover) “ha riallocato il proprio personale su attività a maggiore valore aggiunto”.
Un’altra priorità è stata automatizzare il 73% dei processi di test delle applicazioni, “una percentuale quasi quattro volte superiore a quella delle aziende follower”.
Tra le maggiori criticità riscontrate dai ricercatori, c’è ovviamente la sicurezza (fisica e virtuale) delle infrastrutture e la protezione dei dati (data protection), considerate rispettivamente nel 27% dei casi e nel 19%, come “gli ostacoli più difficili da superare nel passaggio all’automazione dei processi delle funzioni IT”.