PROTOCOLLO DI KYOTO

Clima. Il presidente Mattarella: ‘Curare il Pianeta, ne va della qualità della nostra vita’

di Redazione |

Lo ha scritto il Capo dello Stato in un telegramma che inviato al presidente del Kyoto Club, Catia Bastioli, in occasione del convegno per l'anniversario del Protocollo di Kyoto, che si è tenuto ieri al Senato.

‘Dobbiamo avere cura del Pianeta perché ne va della qualità della nostra vita’. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un telegramma che inviato al presidente di Kyoto Club, Catia Bastioli, in occasione del convegno per l’anniversario del Protocollo di Kyoto, che si è tenuto ieri al Senato. Aver un occhio di riguardo per l’ambiente è, per il Capo dello Stato, un ‘impegno anche verso le generazioni future’, oltre che essere oggi ‘un vettore di crescita’.

La conferenza sul clima di Parigi, scrive il presidente della Repubblica, ‘si è proposta l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi. Un accordo che impegnerà tutti gli Stati a profondi cambiamenti economici e sociali in base alle rispettive responsabilità e capacità’.

In questo percorso, aggiunge Mattarella, ‘l’Europa si è prefissata traguardi importanti: entro il 2030 dovrà ridurre in modo significativo le emissioni di gas serra e contemporaneamente aumentare gli attuali livelli di efficienza energetica e di approvvigionamento da fonti rinnovabili. Si tratta ‘di un impegno anche verso le generazioni future che oggi può costituire un vettore di crescita se saremo capaci, istituzioni e società civile in uno sforzo comune, di convergere verso un modello di sviluppo basato sull’utilizzo efficace e accorto delle risorse , sulla ricerca e l’innovazione tecnologica, su nuovi modi di fornire servizi e soddisfare bisogni, sul contrasto agli sprechi, sul riutilizzo dei beni’. ‘Il Kyoto Club – conclude Mattarellada tempo è impegnato nell’affrontare la sfida dei cambiamenti climatici. Un’attenzione che richiama le istituzioni, il mondo produttivo e la società civile a un nuovo tipo di responsabilità e partecipazione’.

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