Giorni fa ho partecipato ad un convegno sui temi del consumo critico, responsabilità sociale d’impresa, disuguaglianze e sostenibilità ambientale e sociale del modello di crescita del mondo occidentale ed i concetti che sono stati esposti mi sono sembrati rivoluzionari nella loro semplicità, in particolare quello relativo al voto con il portafoglio.
Tra i relatori era presente il prof. Leonardo Becchetti, ordinario di economia politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’ e autore, dal 2010, del blog su Repubblica.it “La felicità sostenibile”, dove affronta i temi dell’economia civile, della macroeconomia e della finanza etica.
“A essere determinante non è l’offerta, ma la domanda e la domanda siamo noi”: rovesciare il rapporto di forza tra domanda e offerta del mercato, operando per creare tra i cittadini la consapevolezza di questa forza, invitandoli a votare con il portafoglio. Un voto che vale molto di più del voto politico e che si esercita premiando nei consumi quelle aziende all’avanguardia nella creazione di valore economico socialmente e ambientalmente utile. L’approccio economico tradizionale si trasforma in approccio di relazione umana attivando circoli virtuosi di generazione di benessere comune multidimensionale. Partendo dal basso si possono innescare meccanismi che possono diventare elementi dominanti per l’economia di domani.
Consumare, Risparmiare ed Investire pensando alle conseguenze delle nostre scelte in termini di impatto su tutte le dimensioni del benessere proprio e di chi direttamente ed indirettamente interviene nella relazione economica. E` bene che le persone si rendano conto che acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico.
E` un problema di elasticità della domanda ed è necessario un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti.
L’economia dal basso è certamente una delle massime manifestazioni di democrazia, intesa come gesto dell’individuo che determina un mutamento nell’ambiente sociale e naturale circostante. Ne sono un esempio le recenti e diffuse espressioni di cittadinanza attiva che, anche attraverso eventi di re-take e/o di adozione di zone verdi da parte di privati cittadini che si organizzano autonomamente con propri mezzi, stimola il senso di cittadinanza attiva e la volontà di essere parte della gestione del “bene comune”, di proteggerlo e averne cura.
Abito vicino ad uno dei parchi più belli di Roma, il Parco degli Acquedotti, nel quale si possono ammirare le rovine imponenti, in elevato o in sotterraneo, di sette acquedotti romani e papali che rifornivano l’antica Roma, tra cui quelli dell’Acqua Marcia e di Appio Claudio. Il Parco nel tempo ha subito varie trasformazioni e a cavallo degli anni 60-70 la zona a ridosso dei resti dell’acquedotto Felice era stata trasformata in una baraccopoli, da parte di sfollati ed intere arcate dell’acquedotto erano state inglobate in baracche costruite con mezzi di fortuna. Attualmente l’area degli Acquedotti è inserita nel Parco regionale dell’Appia antica, e ne costituisce pertanto parte del territorio.
Il Parco è stato riqualificato eliminando gli orti abusivi che vi erano sorti ed ha recentemente ulteriormente migliorato la propria vivibilità, grazie proprio all’interesse e al lavoro di privati cittadini che in forma volontaristica, prestano la propria attività fisica per la salvaguardia del verde pubblico.
Ho personalmente partecipato ad alcune iniziative a supporto della manutenzione delle piante e del decoro urbano, lavorando a fianco degli altri volontari ed è certamente un modo per sentire proprio il territorio e per lasciare un segno tangibile del proprio operato. È un modo per testimoniare che io ci tengo… I CARE, e che non mi volto dall’altra parte pensando che tanto ci dovrà pensare qualcun altro! L’ambiente nel quale viviamo e che lasciamo ai nostri figli è prezioso ed ha bisogno di essere curato ed accudito.
Un’iniziativa per alcuni versi simile, in quanto relativa alla cura del “bene comune” è quella relativa alla realizzazione del progetto “TEVERETERNO” dell’artista sudafricano William Kentridge (http://www.tevereterno.it/it/arts/triumphs-and-laments/) realizzato sugli argini del Tevere, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, che, attraverso la pulizia selettiva del travertino delle pareti dei muraglioni del Tevere, ha permesso di comporre un corteo lungo più di 500 metri e raffigurante 80 figure, alte fino a 10 metri ognuna, per raccontare la storia di Roma. L’iniziativa ha coinvolto anche studenti delle belle arti e dei corsi di architettura della Capitale, che, in modo volontario, hanno messo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze all’interno di un virtuoso processo partecipativo, contribuendo a trasmettere il valore dello spazio pubblico, anche attraverso l’adozione di ‘Piazza Tevere’ come luogo democratico e come nuova piazza con il fiume che vi scorre nel mezzo.