La trasformazione digitale della nostra società, delle nostre città e della nostra economica sta cambiando inesorabilmente alcuni elementi considerati, fino a poco tempo fa, caratteristici dei processi di crescita e sviluppo nei Paesi occidentali. Ma non tutti riescono ad attrarre risorse ed intelligenze allo stesso modo e a stare al passo dell’innovazione.
A Davos, in occasione del Forum economico mondiale, è stata presentata l’edizione 2020 del “Global talent competitiveness index”, l’indagine internazionale che classifica i Paesi per capacità di sviluppare, attirare e fidelizzare i talenti.
Quest’anno, si legge nella presentazione dello studio, i ricercatori si sono focalizzati sull’innovazione tecnologica, la trasformazione digitale e in particolare sull’intelligenza artificiale, come fattore primario di crescita e sviluppo, che in mancanza di risorse per il suo impiego potrebbe determinare ulteriori condizioni di svantaggio per città e Paesi già oggi in digital gap.
Città e Paesi in classifica
Quello che emerge, dalla ricerca condotta da Insead e Gruppo Adecco, su 155 città e 132 nazioni, è una sostanziale affermazione della disuguaglianza tra Paesi ricchi e Paesi poveri, con l’ovvio vantaggio dei primi in termini di competitività, capacità di innovare, attrarre risorse finanziarie e talenti.
In questa particolare classifica, dominata da Stati Uniti e Asia, con rispettivamente quattro e tre città in Top Ten, l’Italia compare al 41° posto con Milano, al 70° posto con Roma, al 74° Bologna e al 99° Torino.
Milano, prima città italiana in lista, si distingue proprio per la capacità di attrarre giovani universitari (13° posto nel mondo), per posti di lavoro creati da investimenti stranieri (52° posto), per capacità di innovare. Male il dato sull’ambiente, che vede il capoluogo lombardo scivolare all’87° posto per l’elevato inquinamento e la pessima qualità dell’aria.
In termini di competitività del Sistema Paese, infine, l’Italia si piazza al 36° posto, per la capacità di innovare e di sfruttare le nuove tecnologie emergenti, come la robotica a livello industriale.