Parigi scalza Londra dal primo posto e torna ad essere la città con la migliore reputazione a livello mondiale.
Berlino e Amsterdam entrano per la prima volta nella top 10 delle città più ammirate, mentre Vienna rimane fuori. Trend negativo anche per Sydney, che dopo molti anni sul podio quest’anno scende al quarto posto. Unica città italiana tra le prime dieci è Roma, che si posiziona al sesto posto, grazie soprattutto alle attrazioni artistiche e al ricco calendario di eventi.
Questi sono i risultati principali dell’edizione 2015 dell’Anholt-GfK City Brands IndexSM(CBISM), uno studio biennale che valuta l’appeal di 50 delle più importanti città a livello mondiale.
Complessivamente sono stati intervistate oltre 5.000 persone in tutto il mondo, utilizzando una metodologia sviluppata da Simon Anholt in collaborazione con GfK, società di ricerca che costituisce una fonte affidabile di informazioni sui mercati e sui consumatori, a supporto del processo decisionale delle aziende clienti.
La classifica 2015 è stata stilata sulla base di sei parametri:
- Status (prestigio internazionale della città)
- Luoghi (attrazioni, aspetti naturalistici, trasporti ecc.)
- Prerequisiti (requisiti di base, quali ad esempio disponibilità di alloggi a prezzi accessibili, livello dei servizi pubblici ecc.)
- Persone (cortesia, diversità culturale, sicurezza ecc.)
- Stimoli (cose interessanti da fare)
- Potenzialità (opportunità educative e di business)
Lo studio è stato condotto nel settembre dello scorso anno, ovvero a circa due mesi prima degli attentati di Parigi. Simon Anholt – creatore del City brands Index – ha commentato: “La nostra indagine è stata condotta prima degli attentati di Parigi, ma considerando l’esperienza passata, possiamo supporre che questi attacchi non cambieranno la percezione della città sul lungo periodo. Può esserci un cambiamento temporaneo nelle abitudini delle persone, ma gli attacchi non influiscono sulle ragioni per cui le persone ammirano le bellezze o la vita culturale di una città. Ed è questo che noi valutiamo“.
