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Città a zero emissioni: mobilità pulita al 52% a Milano. In Italia 5.500 stazioni di ricarica per l’eMobility

Il nostro Paese vive ancora una mobilità sporca, inquinata, congestionata e poco sostenibile, ma qualcosa sta cambiando. Seppur lentamente sta mutando il paradigma generale e al posto delle auto che rendono l’aria irrespirabile nei nostri centri urbani, stanno facendo la comparsa veicoli a zero emissioni inquinanti, tra cui ovviamente qquelli elettrici e ibridi.

MEZ: mobilità a emissioni zero
Mezzi di trasporto pubblico a motore elettrico, a idrogeno e metano, mobilità condivisa (sharing mobility), biciclette e bike sharing, treni e tram, circuiti pedonali, tutti i veicoli elettrici (eMobility), questi sono i principali servizi per la mobilità a zero emissioni che una città italiana può offrire a cittadini e turisti.

Secondo il nuovo studio “Le città elettriche presentato oggi da Legambiente, gli spostamenti a zero emissioni (elettrici, bici, piedi) a Milano raggiungono il 52%; a Bologna, invece, l’accessibilità a tali servizi raggiunge il 40% e gli spostamenti a zero emissioni (elettrici, bici, a piedi) rappresentano il 39%; a Torino, a fronte di un’accessibilità (Tpl + bici +sharing) del 27%, gli spostamenti zero emissioni sono il 40%; a Napoli i numeri evidenziano un 50% di movimenti che già avvengono con mezzi non inquinanti, con un’accessibilità pari al 34%.
Ancora, a Genova il 39% degli spostamenti è zero emissioni (accessibilità 36%); a Firenze il 17% (accessibilità 26%) e a Roma il 20% (accessibilità 27%).

Mobilità elettrica
Complessivamente, crescono le infrastrutture destinate alla ricarica dei veicoli elettrici: sono 5.507 in tutta Italia le colonnine per le auto e 2.684 per le due ruote.
Dallo scorso anno ad oggi – secondo l’elaborazione di Legambiente su dati EvWay a gennaio 2019 – si è passati da 2.368 a 5.507 prese disponibili omologate per automobili e ricariche veloci (> 11 kW) in tutta Italia e da 1.885 a 2.684 prese di ricarica per due ruote e ricariche lente (< 11 kW).

In Lombardia è presente il maggior numero di prese per automobili: ben 1134, più che raddoppiate rispetto allo scorso anno (erano 519); mentre sono 499 quelle per le due ruote. In Trentino-Alto Adige troviamo 709 ricariche per auto (erano 354 nel 2018) e 200 per le due ruote.
La Toscana si piazza al primo posto per le infrastrutture dedicate alle due ruote elettriche (eBike) con ben 699 prese (sono 524 quelle per le auto).

Anche in Veneto si è assistita a una crescita esponenziale delle infrastrutture per automobili e ricariche veloci passate in un anno da 144 a 528. Basilicata e Molise, invece, chiudono la classifica: per la prima regione appena 27 prese per auto e 7 per le due ruote, mentre nell’altra 8 e 5.

Il rapporto contiene anche “12 elettrostorie”, cioè racconti di buone pratiche già attivate nel territorio italiano, tra cui Milano, Savona e Firenze.
A Milano, ad esempio, entro i prossimi anni il trasporto pubblico locale sarà presto elettrico, rinnovabile e efficiente. Già oggi l’offerta di trasporto pubblico nella città metropolitana di Milano è potente, sia per entità (650 milioni di passeggeri all’anno), sia per il predominio della trazione elettrica, che raggiunge il 74% dell’offerta, con 960 vetture metropolitane, 535 tram e filobus in servizio, 30 autobus elettrici e idrogeno. Entro il 2030 sarà completata questa transizione.

Le scelte politiche necessarie
Dobbiamo convincerci del fatto che uscire dall’inquinamento che contraddistingue i nostri centri urbani è possibile e al contempo possiamo riappropriarci di piazze e strade, rendendo più vivibili e sicure le nostre città”, ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente.
Per dare il via a questa rivoluzione, però, servono scelte coraggiose e di sistema, politiche nazionale che fino ad oggi sono mancate perché non si può lasciare tutto alla buona volontà dei sindaci. Occorre dirottare le risorse economiche, destinate ieri come oggi a strade e autostrade – ha precisato Zanchini – verso gli investimenti per le aree urbane, per rilanciare la ‘cura del ferro’ del trasporto pubblico e potenziare il trasporto ferroviario per offrire un’alternativa ai pendolari”.
Le novità sono almeno tre: nelle città ci si muove sempre di più, più ci si muove meno si usa l’auto di proprietà e, infine, ci si muove sempre più smart, connessi e multimodali. Si usano modalità e mezzi diversi anche per compiere lo stesso viaggio”, ha spiegato Andrea Poggio, responsabile Mobilità Sostenibile di Legambiente e curatore del rapporto.

La cura dell’elettrificazione
A marzo 2019, le vendite di auto 100% elettriche sono aumentate del 42,1% su base annua, con 621 nuove immatricolazioni, lo 0,3% del mercato auto nazionale, secondo nuovi dati Unrae. Nel periodo gennaio-marzo 2019, invece, il cumulato segna 1.155 auto elettriche, anche qui con un incremento a doppia cifra del 22,7% su base annua.

Bene anche il settore delle auto ibride, che a marzo 2019 ha visto 10.254 immatricolazioni, passando dal 3,5% al 5,3% del mercato auto italiano complessivo, con un aumento su base annua del 35,1% (7.591 immatricolazioni a marzo 2018).

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