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Cinema e linguaggio dell’audiovisivo a scuola, al via tre bandi da 24 milioni di euro

Il linguaggio cinematografico, la storia e l’estetica del cinema, la produzione di documentari, cortometraggi o mediometraggi, le buone pratiche della cultura dell’audiovisivo entrano finalmente e a pieno titolo nel mondo dell’istruzione con il Piano nazionale cinema per la scuola.

Un passo di rilevanza storica per il nostro sistema scolastico, perché di linguaggi multimediali e di cultura dell’immagine e dell’audiovisivo non si era mai parlato, se non in termini di puro intrattenimento e svago, al limite di passioni personali di qualche docente.

Un provvedimento tardivo, ma quanto mai necessario, proprio nell’era del digitale, della proliferazione delle immagini e degli schermi, anche in chiave di promozione di un comparto economico che in Italia è vivo e cresce, che dà lavoro e attrae investimenti, che va tutelato e protetto, anche in termini di copyright, sia perché la cultura e la creatività sono settori strategici per la nostra economia, sia perché il fenomeno della pirateria digitale, multimediale e online va debellato prima che metta a repentaglio l’intero mercato.

L’obiettivo dell’iniziativa, fa sapere il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), è fornire alle ragazze e ai ragazzi gli strumenti per leggere, decodificare e usare in maniera consapevole il flusso di immagini in cui quotidianamente sono immersi, per comprendere come funziona il sistema di moltiplicazione degli schermi (dal multi screen al second screen), per studiare ed utilizzare un linguaggio che caratterizza il nostro tempo e che dialoga da vicino con la trasformazione digitale.

Due le misure da attuare rapidamente previste dal Piano: un seminario annuale, per far incontrare mondo del cinema e della scuola; l’emanazione di bandi per sostenere e promuovere lo studio e l’utilizzo del cinema e del linguaggio audiovisivo a scuola.

Tre i bandi avviati quest’anno, pubblicati proprio ieri, che destinano 24 milioni di euro a progetti per la realizzazione di strumenti didattico-educativi ed iniziative di sensibilizzazione e formazione delle studentesse e degli studenti attraverso l’utilizzo del linguaggio cinematografico e audiovisivo.

Il primo avviso può contare su 17 milioni di euro, che andranno spesi per attività relative a quattro linee di azione: un Piano di formazione sulla didattica del linguaggio cinematografico per i docenti; “Cinema scuola 2030”, dedicata a progetti proposti da scuole o reti di scuole che, attraverso l’educazione all’immagine e il linguaggio cinematografico, affrontino le tematiche dell’Agenda 2030; laboratori nelle scuole e nei cinema che abbiano per oggetto il linguaggio cinematografico; “Visioni fuori-luogo”, dedicata alla selezione di progetti proposti dalle scuole o da reti di scuole delle aree definite a rischio che raccontino, utilizzando il linguaggio cinematografico o audiovisivo, i territori di riferimento.

Il secondo è dedicato a buone pratiche, rassegne e festival e mette disposizione delle scuole che vi parteciperanno 6 milioni di euro per la realizzazione di progetti promossi dal MIUR e dal Ministero dei Beni culturali su specifiche aree tematiche di attualità e di particolare interesse culturale e sociale e per il finanziamento di progetti, rassegne e festival realizzati dalle scuole.

Il terzo bando, infine, è destinato alla realizzazione di un Piano di comunicazione e di una piattaforma web attraverso i quali diffondere la cultura cinematografica e dell’audiovisivo nelle scuole, con risorse pari a 700 mila euro.

Il Piano rientra tra gli obiettivi della legge 107 del 2015 che prevede l’inserimento delle discipline artistiche, tra cui il cinema, nel Piano dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado.

Come prima azione promossa dal Piano nazionale cinema per la scuola, si è tenuto il seminario nazionale di educazione all’immagine nei giorni 17 e 18 aprile a Roma, presso il Nuovo Cinema Sacher e lo spazio WEGIL, a cui hanno partecipato, tra gli altri, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, il Direttore Generale per il cinema del MiBACT, Nicola Borrelli, e il Presidente ANICA, Francesco Rutelli, tanti attori e registi , come Valerio Attanasio, Pif, Edoardo Leo, Giuliano Montaldo, Paolo Genovese, Riccardo Milani, Paola Cortellesi e Carlo Verdone.

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