L’Osservatorio europeo dell’audiovisivo presenta i dati sul cinema per il 2014 in vista del prossimo Festival di Cannes (13-24 maggio).
Nello Studio Focus 2015 – World Film Market Trends emerge che i ricavi lordi delle sale nell’Unione europea hanno registrato un leggero aumento, 0,6%, per raggiungere i 6,32 miliardi di euro.
In testa ai box-office europei i sequel dell’Hobbit (22,7 milioni di ingressi) e di The Hunger Games (20,1 milioni).
Record per i film europei che si guadagnano una fetta di mercato del 33,6%, non succedeva dal 1996. Prosegue la crescita della produzione di film nella Ue con 1.600 lungometraggi.
Quasi terminato il processo di digitalizzazione delle sale: erano il 92% del parco Ue a fine 2014.
Ma vediamo in dettaglio i dati presentati dall’Osservatorio.
Balzo in avanti dei ricavi
Leggero aumento dei ricavi lordi nei 28 Paesi membri della Ue che hanno segnato una crescita di circa 40 milioni di euro rispetto al 2013 per assestarsi a 6,32 miliardi nel 2014. Nonostante questo balzo dello 0,6%, il risultato è tra i più bassi degli ultimi cinque anni.
La curva dei ricavi lordi delle sale segue quella dell’affluenza che ha visto una crescita modesta, 0,7%, con 911 milioni di biglietti venduti, vale a dire circa il 6,5% in più del 2013.
In altri termini, precisa l’Osservatorio, il prezzo medio del biglietto è rimasto stabile dal 2012 a 6,9 euro in quasi tutta l’Europa.
Calcolate in valuta locale, i ricavi lordi delle sale sono aumentati in 14 dei 27 Stati membri dell’Ue dei quali sono disponibili i dati.
Il piccolo aumento degli incassi è principalmente dovuto alla forte crescita su base annua registrata in Francia, Spagna (+15 milioni di euro, +3%) e Polonia (+15 milioni di euro, +9,7%). Ma anche all’apprezzamento della sterlina che ha fatto aumentare i ricavi lordi in euro del Regno Unito nonostante un calo del 2,3% in sterline.
Per contro invece ci sono cali significativi dei ricavi lordi in sala registrati in Italia (-46 milioni di euro, -7,1%) e Germania (-43 milioni di euro, -4,2%). (Tab. 1; Tab. 2; Tab. 3)
Boom di ingressi per Russia e Turchia
Fuori dalla Ue, la Federazione russa si conferma il secondo mercato europeo per l’affluenza in sala: 175 milioni di biglietti staccati e ricavi lordi a 43,3 miliardi di rubli con un aumento del 2,4% rispetto al 2013.
Ma mentre i risultati della Russia sembrano stabilizzarsi continua l’impressionante crescita della Turchia con un notevole balzo in avanti delle presenze in sala: 61,4 milioni di biglietti venduti (+22% rispetto al 2013) e crescita dei ricavi lordi che si attestano a 655 milioni di lire turche (+30%). Un livello che si non registrava da decenni.
Tuttavia a causa della forte svalutazione delle monete di questi due Paesi, i ricavi lordi delle sale in euro registrano una caduta del 14% in Russia, dove passano a 862 milioni di euro, e del 2,5% in Turchia dove si stabiliscono a 189 milioni di euro.
Record per i film europei
Le presenze in sala sono state trainate principalmente dal successo dei film europei mentre molti Blockbuster americani hanno registrato risultati deludenti.
La quota di mercato dei film americani è scesa al 63,1%, lontana dal livello record del 69,5% del 2013 mentre quella dei film europei passa dal 26,2% al 33,4% nella Ue.
Un record dal 1996.
Questi dati non comprendono i film europei prodotti in Europa con capitali americani che hanno visto ridurre la loro fetta di mercato come non avveniva da anni con poco più dello 0,3% del totale degli ingressi. (Tab. 4)
Produzione di film nella Ue
Da diversi anni ormai il livello di produzione dell’Unione europea cresce con regolarità. Tendenza confermata nel 2014 con un numero di lungometraggi passati da 1.587 a 1.603.
Secondo le stime, questa cifra comprende 1.118 fiction e 485 documentari, rappresentando anche questo un nuovo record.
Quasi il 32% dei lungometraggi europei sono frutto di coproduzioni mentre il 68% di produzioni nazionali. (Tab. 5)
Switch-off delle sale
Secondo i dati forniti da MEDIA Salles, 1.858 schermi nella Ue sono stati convertiti al digitale nel 2014, portando a 27.899 il totale delle sale digitali (92%).
Solo cinque i Paesi membri che registrano tassi di penetrazioni delle sale digitali inferiori al 70%, in particolare Repubblica ceca (53%), Grecia (38%) e Paesi Baltici. (Tab. 6)