Se in questo periodo siete in “smart working” a casa e riuscite a recuperare un po’ di tempo, magari perché siete stati costretti a toglierlo dalla socializzazione o più semplicemente dal tragitto casa-lavoro, potrebbe essere l’occasione buona per leggere qualche libro sull’intelligenza artificiale. Ne segnalo qualcuno, senza in alcuna pretesa di esaustività.
Vita 3.0. Essere umani nell’era dell’intelligenza artificiale
di Max Tegmark
Vita 3.0 parte dal concetto di vita, alle sue caratteristiche e possibili evoluzioni, espandendolo per comprendere la vita artificiale ed esaminandone vari scenari, alcuni dei quali molto suggestivi. A questo proposito, Tegmark a volte secondo me si fa prendere un po’ la mano: quando parla di superintelligenza galattica mi ricorda le atmosfere di “The last question” di Asimov, perdendo giocoforza aderenza con la realtà (almeno quella a breve-medio termine). Vale comunque la pena leggerlo.
Superintelligenza. Tendenze, pericoli, strategie
di Nick Bostrom, tradotto da Simonetta Frediani
Superintelligenza è il libro da leggere se siete interessati a cosa potrebbe rappresentare l’AGI, l’intelligenza artificiale generale, e la sua naturale evoluzione in superintelligenza. Per Bostrom i problemi non sono semplicemente tecnici, bensì più attinenti alla filosofia. I nodi che vengono al pettine richiamano questioni che l’umanità non è stata in grado di risolvere per migliaia di anni, e forse non ci riuscirà mai.
Rebooting AI: Building Artificial Intelligence We Can Trust
di Gary Marcus e Ernest Davis
Gary Marcus, autore molto attivo e “presente” nell’attuale panorama AI, è una vera spina nel fianco dei puristi del deep learning. Per Marcus l’intelligenza artificiale demandata alle sole reti neurali ha raggiunto i suoi limiti e propone modelli alternativi, anche ibridi, che uniscano connettivismo e simbolismo.
Intelligenza artificiale. Un approccio moderno (terza edizione)
di Stuart J. Russell e Peter Norvig, curato da Francesco Amigoni e tradotto da Stefano Gaburri
Un classico, molto completo ed esteso sia in ampiezza sia in profondità. Russel e Norvig pubblicano ormai da decenni un vero punto di riferimento per la disciplina, costantemente aggiornato per riflettere gli sviluppi del settore. Proprio per questo motivo l’edizione è importante: la terza è la più attuale, ma tenete presente che fra un mese dovrebbe uscire (in inglese) la quarta edizione.
Capitalismo immateriale: Le tecnologie digitali e il nuovo conflitto sociale
di Stefano Quintarelli
Questo libro non parla solo di intelligenza artificiale, ma di tutto il mondo digitale che circonda e pervade le nostre vite, le nostre relazioni, le nostre attività. Quintarelli è uno dei pionieri di Internet in Italia, nonché un tecnologo a tutto tondo, e da quando lo conosco (più di vent’anni) gli ho sempre riconosciuto la grande capacità di saper comprendere al volo le possibili ramificazioni di un’innovazione tecnologica, nella società come nell’economia.
Il linguaggio che usa è chiaro e comprensibile, gli esempi pratici riescono a portare anche concetti inizialmente astratti a una dimensione umana e quotidiana. Secondo me Capitalismo immateriale è un libro da leggere a prescindere dal settore di interesse o dalla competenza tecnologica del lettore.