Entro il 2050 il 66% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. È il fenomeno che il Dipartimento Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite ha definito “Urbanizzazione del mondo”. Il fenomeno della crescita continua della popolazione e dell’urbanizzazione dovrebbe raggiungere, entro il 2050, 2,5 miliardi di persone, con quasi il 90% di crescita concentrata in Asia e Africa.
Entro il 2030, il mondo dovrebbe avere 41 mega-città con più di 10 milioni di abitanti. Tokyo sarà la città più grande del mondo, con 37 milioni di abitanti, seguita da vicino da Delhi, dove la popolazione è destinata a salire rapidamente fino a 36 milioni di individui.
La grande sfida del primo secolo del nuovo millennio è quindi tutta nello sviluppo sostenibile.
Disponibilità di acqua potabile, accesso alle risorse energetiche, valorizzazione e tutela delle aree verdi, gestione intelligente dei rifiuti, promozione del riciclo e del riuso nell’economia circolare, inclusione sociale, riduzione delle emissioni inquinanti, lotta alla povertà e alle disuguaglianze di genere, accesso all’istruzione, infrastrutture e servizi pubblici di qualità, mobilità alternativa e a basso impatto ambientale, decarbonizzazione dell’economia e impiego di tecnologie digitali avanzate per migliorare la qualità della vita dei cittadini e per sviluppare nuovi modelli di business, sono solo alcuni dei fattori più critici su cui intervenire per evitare che le nuove grandi città collassino sotto il peso del numero di abitanti, delle tensioni sociali crescenti e di un livello di inquinamento nocivo per la salute.
Il concetto di smart city parte da queste priorità per offrire nuove soluzioni tecnologiche e best practice in termini di efficienza energetica ed idrica, bassi consumi e zero emissioni, riduzioni di tutti i livelli di inquinanti di aria, suolo e acqua, di miglioramento delle condizioni di vita e della qualità dei servizi (sanità, istruzione, trasporti, Pubblica Amministrazione), di accesso alle informazioni e partecipazione dei cittadini alla governance del territorio, maggiore sicurezza ed efficienza delle infrastrutture e molto altro.
Grazie all’impiego diffuso di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è possibile sviluppare il giusto mix di strategie di pianificazione urbana e ambientale, potenziando allo stesso tempo le risorse sociali e quelle per le imprese, investendo su formazione e nuove competenze, su inclusione e innovazione.
La migliore smart city è quella che sa coinvolgere i suoi cittadini nei progetti di crescita sostenibile, all’interno di un’ecosistema digitale aperto e condiviso, che sappia generare un modello economico sostenibile sia in termini ambientali, sia sociali (posti di lavoro, salari adeguati, diritti, ottimizzazione delle risorse, aumento dei guadagni e riduzione dei costi).