Il Parlamento europeo è vicino al via libera all’accordo per la nuova regolamentazione sull’Intelligenza artificiale e nuove regole, più severe, per ChatGpt e per i software con AI potrebbero essere approvate già questa settimana a Strasburgo.
Lo rivelano fonti parlamentari vicine al dossier a due settimane dalla decisione del garante italiano per la privacy di bloccare ChatGpt. Gli eurodeputati, spiegano le fonti, sono infatti vicini all’intesa su una serie di proposte parte dell‘Artificial Intelligence Act, un ampio insieme di regolamenti sull’uso dell’Intelligenza Artificiale.
Le misure
Tra le misure che probabilmente verranno proposte dai parlamentari, spiega il Financial Times in un articolo sul tema, c’è l’obbligo per gli sviluppatori di prodotti come ChatGpt di OpenAI di dichiarare se per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale viene utilizzato materiale protetto da copyright, una misura pensata per consentire ai creatori di contenuti di chiedere un pagamento.
La proposta arriva mentre la società di media visivi Getty Images sta perseguendo un caso di copyright nel Regno Unito contro Stability AI, sostenendo che il produttore dello strumento gratuito di generazione di immagini ha utilizzato milioni delle sue immagini protette da copyright senza il suo consenso.
Una dei temi più controversi è il divieto dell’uso delle tecnologie a riconoscimento facciale negli spazi pubblici, misura che sembra trovare il consenso della maggior parte dell’aula.
L’accordo tra i membri del Parlamento europeo, che sono in lotta da quasi due anni su misure per controllare l’intelligenza artificiale, è fondamentale per avviare negoziati più ampi sull’Atto sull’IA. La proposta di legge rappresenterebbe alcune delle regole più rigorose nello sviluppo dell’IA e arriva a seguito di crescenti preoccupazioni per i potenziali abusi della tecnologia.
Una volta che il Parlamento avrà concordato la sua posizione, gli Stati membri, la Commissione europea e i membri del Parlamento stileranno insieme un progetto di legge definitivo, mirando a far passare la legge entro la fine del termine del Parlamento europeo in corso nel 2024.
Al momento OpenAI non rilascerà ChatGPT–5
Intanto dopo le crescenti preoccupazioni riguardanti la privacy e la sicurezza di ChatGPT, lo sviluppatore OpenAi ha spiegato che non è previsto, almeno per il momento, l’arrivo della quinta generazione.
La prossima iterazione, a detta della stessa tabella di marcia di OpenAi, è quella che renderebbe il modello linguistico molto più simile all’uomo, visto il raggiungimento dello status di “Agi”, acronimo di artificial general intelligence.
Le chat con utenti umani diventerebbero, a quel punto, quasi indistinguibili tra agente virtuale e reale. “Non lo stiamo sviluppando e non lo faremo per un bel po’ di tempo. Stiamo facendo altre cose oltre con Gpt-4 e penso ci siano una serie di problemi di sicurezza che è importante affrontare” le parole pronunciate da Sam Altman, amministratore delegato di OpenAi, durante un evento pubblico al Mit di Boston sull’intelligenza artificiale.
Le dichiarazioni arrivano a seguito della lettera aperta inviata da Elon Musk e oltre mille firmatari, in cui si chiede alle organizzazioni che lavorano su progetti di intelligenza artificiale di fermarsi per almeno sei mesi. OpenAi non ha contestualizzato la decisione, limitandosi ad affermare che “è importante prendersi del tempo per studiare davvero il modello di sicurezza e cercare di capire cosa sta succedendo”.