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ChatGPT e You.com, il chatbot e il motore di ricerca basati su IA che vogliono prendere il posto di Google

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Siamo nell’era dei chatbot e dei motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale: su questo campo si giocherà la nuova sfida per la supremazia tecnologica, si cerca di tallonare il monopolio di Google nelle ricerche sul web.

Microsoft è pronta ad investire 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società che ha sviluppato ChatGPT, il chatbot del momento basato sull’intelligenza artificiale (IA). Se l’operazione andasse in porto, il valore di OpenAI salirebbe a 29 miliardi, ma così il nuovo “sacro Graal” della tecnologia passerebbe per il 49% nelle mani della Big Tech, l’altro 49% ad altri investitori e solo il 2% ad OpenAI. Vedremo. 

Ma l’interesse di Microsoft fa capire il trend: gli investimenti in ambito tecnologico saranno sempre più orientati su chatbot e motori di ricerca basati sull’IA: su questo campo si giocherà la nuova sfida per la supremazia tecnologica, si cerca di tallonare il monopolio di Google nelle ricerche sul web. 

Microsoft già integra ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing ed è in trattativa da mesi per concludere il deal con OpenAI, secondo Bloomberg.

ChatGPT, le app che lo implementano

OpenAI ha lanciato ChatGPT al pubblico gratuitamente il 30 novembre e ad oggi lo stanno “testando” talmente in tanti che in queste ore non è più disponibile per i nuovi utenti. Il chatbot si basa su 175 miliardi di parametri di apprendimento automatico che raccoglie in rete e sono già tante le app che hanno implementato ChatGPT per:

E non c’è solo ChatGPT. 

You.com il nuovo Google?

Guardate come si presenta You.com: il nuovo motore di ricerca che, proprio grazie all’intelligenza artificiale, trova “i risultati più rilevanti del web senza pubblicità e con grande privacy”.

YouCom il nuovo Google

Al momento, il nuovo motore di ricerca non ha pubblicità e quello che sorprende di più al nostro primo utilizzo è la velocità con cui “gira”, con cui fornisce i risultati delle ricerche. È integrato anche un chatbot (si chiama YouChat) pronto a rispondere alle nostre domande di cultura generale, suggerire idee, tradurre, riassumere testi, comporre email e scrivere codici. Proprio come ChatGPT. E come il suo nuovo competitor, anche You.com è in versione Beta ed ammette, candidamente, che la sua “precisione potrebbe essere limitata e non è responsabile dei contenuti generati”.

Come dire, ChatGPT e You.com sembrano due “bambini” digitali che stanno apprendendo una mole di informazioni grazie alla loro capacità di immagazzinare e poi elaborare velocemente i contenuti presenti sul web per poi fornire a noi la migliore risposta possibile, una sola, alla nostra richiesta. Sono enfant prodige. Saranno anche gli strumenti digitali più usati nel prossimo futuro?

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