L'intervista

‘La Champions League costa caro e i ritorni sono incerti’. Intervista a Francesco Siliato (Studio Frasi)

a cura di Raffaella Natale |

Nell'intervista a Key4biz, Francesco Siliato indica che secondo una ricerca dello Studio Frasi al diminuire delle squadre italiane nella corsa al titolo di Campione diminuiscano gli ascolti. Questo comporterebbe che Mediaset 'potrebbe trovarsi a dover coprire un aumento del 42% nel costo dei diritti con ascolti stagnanti o addirittura calanti'.

La Champions League è argomento di acceso dibattito in questi ultimi giorni. Tra indiscrezioni e smentite su eventuali cessioni ad altre emittenti, i diritti televisivi restano saldamente in mano a Mediaset per la stagione 2015-2018. Quali effetti previsti per il mercato audiovisivo?

A riguardo lo Studio Frasi ha realizzato un’interessante ricerca e Key4biz ne ha parlato con Francesco Siliato, Partner dello Studio Frasi e Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Politecnico di Milano.

 

Key4biz. La partita per i diritti della Champions League si è conclusa a favore di Mediaset. Quali scenari si prefigurano nei prossimi tre anni?

 

Francesco Siliato. Mediaset si è aggiudicata i diritti esclusivi di Champions League per 233 milioni di euro per stagione per i prossimi tre anni, contro i 163 milioni del triennio precedente. La spesa aggiuntiva sarebbe giustificata in caso vi fosse una forte presenza di squadre italiane nella competizione in generale, e nelle fasi conclusive del torneo in particolare. Una ricerca dello Studio Frasi rileva come al diminuire delle squadre italiane nella corsa al titolo di Campione, diminuisca sia l’ascolto medio delle singole partite sia il seguito complessivo del torneo. Tanto più sulle reti generaliste, che producono la maggioranza degli ascolti complessivi.

Key4biz. Cosa potrebbe succedere allora?

Francesco Siliato. Potrebbe succedere che se per il 2015-2016 le cose dovessero andare come il presente, con al massimo tre squadre italiane presenti ai gironi e una nelle fasi finali, Mediaset potrebbe trovarsi a dover coprire un aumento del 42% nel costo dei diritti con ascolti stagnanti o addirittura calanti. Negli anni il numero di partite disputate da club italiani si è, infatti, notevolmente assottigliato: si è passati dalle 32 partite nel corso della stagione 2007/08 alle 26 del 2010/11 finendo con le 20 del 2013/14. Nello stesso lasso di tempo le partite italiane trasmesse dalle reti generaliste si sono ridotte da 9 a 7, con un numero di partite nelle fasi finali ridottosi da 3 a 1.

Key4biz. In che misura l’esclusiva nella trasmissione del torneo di Champions a favore di Mediaset potrà influire sugli ascolti previsti nelle prossime stagioni?

 

Francesco Siliato. Già da quest’anno Mediaset trasmette in esclusiva su una rete generalista, sinora Canale 5, una partita a settimana. Sempre secondo i dati dello Studio Frasi, Sky perde audience media e cumulata nelle sei giornate dei gironi del mercoledì rispetto allo scorso anno. Questo ha fatto si che le gare trasmesse in tale giorno e in esclusiva sulla tv generalista aumentassero per la prima volta considerevolmente in termini di ascolto medio. Se si esclude il contributo di Mediaset Premium, che quest’anno non ha trasmesso partite di Champions, Canale 5 rispetto alla scorsa stagione ha già guadagnato cinque milioni di audience cumulata (audience partita x numero di partite). Se nei prossimi tre anni le partite disputate da squadre italiane dovessero ulteriormente ridursi, il vantaggio derivante dalla trasmissione in esclusiva sulle generaliste delle partite di Champions verrebbe meno, in particolare nelle fasi finali del torneo.

Key4biz. Con quali conseguenze?

Francesco Siliato. La prevedibile riduzione degli introiti pubblicitari andrebbe a pesare sulla remunerazione dei costi per l’acquisizione dei diritti. Rileviamo una inconsueta mancanza di sinergia tra parti del Gruppo Fininvest, il Milan di quest’anno non è competitivo, i giornalisti sportivi dicono: non è da Champions.

Un mese fa al terzo posto in classifica si trovava il Genoa, impensabile incrementare ascolti con la partecipazione di questo club. Oggi la terza posizione è condivisa da Lazio e Sampdoria, club con meno seguito di Milan, Inter e Napoli, oltre che della Juventus, prima in classifica per tifo e ascolti e prima delle italiane nel ranking internazionale. La classifica finale degli ascolti del Campionato 2013-2014 vede in testa la Juve, unica squadra a superare, nella media di tutte le 38 partite, il milione di ascolto e il 5% di quota d’ascolto.

Audience medio Sky per squadra
Stg. 2013-14 Audience Share % Partite
JUVENTUS                 1.170.629 5,31 38
INTER                     963.978 4,16 38
MILAN                     930.981 3,89 38
ROMA                     887.011 3,87 38
NAPOLI                     868.003 3,71 38

Elaborazioni Studio Frasi su dati Auditel

All’incremento del prezzo d’acquisto dei diritti non è oggi lecito prevedere un altrettanto commensurabile incremento degli ascolti e della raccolta pubblicitaria.

Nel ranking internazionale per Revenue il Milan ha perso due posizioni tra il 2012-13 e il 2013-14 e una l’ha persa la Juventus che occupa oggi la decima posizione, con il Milan dodicesimo; terza italiana è il Napoli in sedicesima posizione. Il Milan è però meglio posizionato della Juventus tra i follower di Twitter, 2,4 milioni vs 1,6 milioni, che sono comunque il triplo di quanto seguono il Napoli, che ne ha duecentomila mila meno dell’Inter. Seguito e valore delle nostre squadre è di grande rilievo per rendere possibile un rientro di cospicui investimenti per il Campionato e per poter superare i gironi in Champions.

 

Key4biz. Attualmente i diritti di Champions League sono condivisi tra Sky e Mediaset. Come cambierà il rapporto tra i due editori in relazione alla piattaforma Pay?

 

Francesco Siliato. Mediaset, tramite la piattaforma Premium e la trasmissione in esclusiva delle partite di Champions League del triennio 2015-18, prevede di sottrarre centinaia di migliaia di famiglie al concorrente. Per motivare il trasferimento di un abbonamento di piattaforma Pay da un gestore all’altro, la sola Champions League non è però sufficiente. La scelta di abbandonare la sottoscrizione a Sky, che tramite produzioni proprie e canali terzi è in grado di offrire una piattaforma completa e multi-target, può essere incentivata solo tramite l’opposizione di una piattaforma analoga. Quest’anno una sola squadra italiana ha superato la fase a gironi della Champions e le partite di una sola squadra non sono motivazione sufficiente.

 

Key4biz. Cosa aspettarsi da Mediaset?

Francesco Siliato. Ci si può ragionevolmente attendere da parte di Mediaset un anno di grandi investimenti in produzioni televisive, Talent, Fiction, Factual, accompagnati da accordi con i principali canali terzi, nonché accettare la rilevazione Auditel dei propri canali Premium, oggi limitata ai soli canali Calcio…e cospicui investimenti sull’ A.C. Milan.

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