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Cessione Rete Tim, Marco Pellegrini (M5S): ‘Quali sono i dettagli dell’accordo con KKR? Giorgetti riferisca in Parlamento’ (video)

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L'intervento alla Camera di Marco Pellegrini, deputato del Movimento 5 Stelle, dopo l'annuncio del via libera alla cessione della Rete Tim al fondo americano KKR da parte del Governo italiano.

Il deputato del M5S Marco Pellegrini è intervenuto alla Camera per chiedere una un’informativa urgente al ministro Giancarlo Giorgetti sulla vendita della rete Tim al fondo americano KKR approvata formalmente dal Governo. “E’ la quarta volta da ottobre che formuliamo questa richiesta da 20 ottobre scorso”, ha detto Pellegrini. La vendita è stata approvata con prescrizioni, si legge in una nota emanata da Palazzo Chigi, prescrizioni che tutelerebbero la sicurezza nazionale a garanzia del controllo statale degli asset strategici.

“Noi non sappiamo nulla delle interlocuzioni fra Governo e fondo KKR, che vanno avanti da mesi – aggiunge Pellegrini – ma KKR insieme ad un fondo speculativo di Abu Dhabi deterrà almeno il 65% della società veicolo in cui verrà conferita la rete primaria e secondaria di Tim, che è in capo a Fibercop, dove tra l’altro KKR detiene una quota e quindi c’è la possibilità che questa quota di partecipazione passi dal 65% al 72% – 74%”. “Questo vuol dire che lo Stato, che intende investire circa 2,5 miliardi di euro tramite il MEF per acquistare il 20% della NetCo, dovrebbe spiegarci, il ministro Giorgetti dovrebbe spiegarci, la presidente Meloni dovrebbe spiegarci in che misura riusciranno a determinare le scelte strategiche detenendo soltanto il 20% della società”, aggiunge Pellegrini.   

Le cosiddette “prescrizioni” sono quelle illustrate nella nota stampa di Palazzo Chigi di ieri. “Prescrizioni che mi lasciano molto perplesso, vista la maggioranza schiacciante che Optics avrà nella Netco. E visto che Kkr è un fondo speculativo, quindi vuole/deve realizzare profitto alto e velocemente il che è il contrario di quello che farebbe un investitore con una prospettiva industriale di medio/lungo periodo. Perché chi ha il 65% o addirittura il 72% dovrebbe farsi comandare da chi ha il 20?”, precisa Pellegrini.

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