‘Poche luci e molte ombre’. E’ così che il Coordinamento Free, fonti rinnovabili ed efficienza energetica che raggruppa circa 30 associazioni del settore, ha giudicato il documento di consultazione sui Certificati bianchi promosso dalla Direzione Mercato elettrico del Ministero dello Sviluppo economico, durante l’audizione di ieri in Senato.
I Certificati, noti anche come Titoli di Efficienza Energetica (TEE), certificano il raggiungimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.
‘Sicuramente lo sforzo che il MiSE sta portando avanti, vale a dire quello di ridefinire e potenziare il ruolo dei certificati bianchi è un obiettivo positivo, ma gli strumenti ipotizzati rischiano di penalizzare, e non poco, attori come le Esco (Energy service company) e settori come le rinnovabili – è stato detto in audizione come riferisce un comunicato del Coordinamento Free – Il rischio che le nuove linee guida delineate dal MiSE penalizzino gravemente la diffusione delle Esco, e di fatto il processo di loro specializzazione e qualificazione, a causa dell’obbligo di capitalizzazione equivalente al cumulo dei TEE ricevuti o alla richiesta indiscriminata di fidejussioni bancarie, è molto concreto’.
‘Tale ipotesi, se confermata – commenta il presidente del Coordinamento Free, Gianni Silvestrini – indurrebbe la scomparsa di fatto della stragrande maggioranza delle energy service company specializzate nel settore, rendendo possibile svolgere questa attività solo in forma di consulenza e/o come marginale diversificazione di portafoglio’. Tra gli aspetti positivi, secondo il Coordinamento Free, c’è senz’altro l’estensione del campo di applicazione degli strumenti di incentivazione dell’efficienza energetica a settori oggi non coperti come quello idrico, l’ITC, i trasporti e le reti elettriche di utenza.