Cerberus propone un completo takeover di Alitalia
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Il fondo statunitense Cerberus Capital Management ha fatto ad Alitalia una proposta che permetterebbe alla compagnia aerea di bandiera di restare indipendente, con una mossa potenzialmente in grado di modificare radicalmente la gara per il controllo della societa’: lo rivela il quotidiano finanziario britannico “The Financial Times” citando “persone vicine ai colloqui”. Il passo fatto da Cerberus arriva una settimana dopo che altre societa’ offerenti, come EasyJet e Lufthansa, hanno gia’ sottoposto ai commissari governativi le loro offerte nell’ambito della gara pubblica di vendita di Alitalia: a cui in fondo statunitense non ha voluto partecipare, spiega il corrispondente da Roma del “Financial Times” James Politi, perche’ ne considera troppo restrettive le condizioni. Tuttavia Cerberus Capital Management, che e’ specializzato nel risanamento di aziende in difficolta’ e che una decina di anni fa ristrutturo’ con successo la compagnia Air Canada, secondo quanto scrive il “Financial Times” e’ convinto di poter acquisire l’integrita’ di Alitalia e di ristrutturarla garantendone la “capacita’ economica, la competitivita’ e l’indipendenza come compagnia aerea nazionale dell’Italia”. L’offerta del fondo Usa e’ stata finora accolta con un certo scetticismo a Roma, proprio perche’ fatta aldifuori della gara ufficiale di vendita di Alitalia, che e’ gia’ partita; ma la decisione finale e’ stata rinviata all’aprile 2018 ed a decidere sara’ il governo italiano che emergera’ dalle prossime elezioni politiche. Non e’ da escludere che il fato della compagia aerea diventi uno dei temi della imminente campagna elettorale; e secondo James Politi in questo contesto politico Cerberus potrebbe emergere come l’offerta piu’ appetibile per gli italiani, soprattutto rispetto allo “spezzatino” di rotte, aerei ed attivita’ di Alitalia che comportano le altre principali proposte sul tavolo.
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Argentina, la famiglia Maldonado a dicembre da papa Francesco
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – A dicembre papa Francesco ricevera’ la famiglia di Santiago Maldonado il giovane attivista argentino dei diritti umani trovato morto oltre due mesi dopo uno scontro con la Gendarmeria nazionale. Secondo quanto riferisce il quotidiano “La Nacion”, il pontefice argentino ricevera’ i suoi connazionali al ritorno dal viaggio in Bangladesh e Myanmar che effettuera’ tra il 27 novembre e il 2 dicembre del 2017. Il caso del 28enne artigiano ha per settimane occupato le prime pagine dei giornali argentini. Il suo cadavere e’ stato ritrovato nel fiume Chubut 78 giorni dalla sua scomparsa e l’autopsia effettuata dai periti forensi ha stabilito che la morte non era avvenuta in conseguenza di lesioni dirette, circostanza che sospende il dibattito sulle eventuali responsabilita’ delle forze di sicurezza. Erano stati proprio i presunti abusi della Gendarmeria a mettere sotto pressione il governo nelle settimane precedenti le elezioni di “mid-term”, risoltesi alla fine con la vittoria della maggioranza. L’intera vicenda ha origine nelle manifestazioni che alcuni membri della comunita’ Mapuche Pu Lof di Cushamen aveva indetto per rivendicare la proprieta’ di alcune terre nel cuore della Patagonia, in zone che sono da tempo di proprieta’ della famiglia Benetton. Le ultime notizie di Maldonado in vita risalgono per l’appunto al 1 agosto, giorno in cui partecipava a una delle manifestazioni chiuse con l’intervento delle forze di sicurezza.
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Powell o Taylor, il sondaggio di Trump ai senatori repubblicani sul prossimo capo della Fed
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Il presidente statunitense Donald Trump ha sondato l’opinione dei senatori repubblicani su chi debba diventare il nuovo presidente della Federal Reserve (Fed), la banca centrale Usa, tra l’attuale membro del board dei governatori, Jerome Powell, o l’economista della Stanford University, John Taylor. Lo riferisce il quotidiano statunitense “Wall Street Journal”. Tra i candidati resta ancora in campo Janet Yallen, l’attuale responsabile della Fed, ma si parla anche di Gary Cohn, il consulente economico di Trump. Non sono stati diffusi i risultati del sondaggio tra i senatori, ma una decisione deve essere presa velocemente, prima della visita presidenziale in Asia prevista ad inizio novembre. Lo stesso Trump ieri ha assicurato che comunichera’ la sua scelta “prestissimo”. Il mandato della Yellen scade a febbraio 2018. La nomina espressa dal capo della Casa Bianca deve, inoltre, passare al varo del Senato.
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Russiagate, la Clinton e il Comitato nazionale democratico hanno finanziato il dossier che ha infangato Trump
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Marc E. Elias, l’avvocato che rappresenta Hillary Clinton, la sfidante di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2016, e il Comitato nazionale democratico (Cnd) hanno ingaggiato la societa’ Fusion Gps per condurre le “indagini” culminate nel dossier contenente le accuse dei legami tra Donald Trump e la Russia e il mai dimostrato coordinamento tra la sua campagna elettorale e il Cremlino. Lo rivela, in un’esclusiva, il quotidiano statunitense “Washington Post”. La societa’ Fusion Gps ha assunto l’autore del dossier, Christopher Steele, ex agente dei servizi segreti britannici con legami con il Federal Bureau of Investigation (Fbi) e l’intelligence statunitense. Elias avrebbe ingaggiato la societa’ nell’aprile del 2016 per conto della Clinton Campaign e del Cnd. Prima di allora la stessa societa’, fu finanziata per fare ricerche su Trump, da un cliente repubblicano ancora ignoto durante le primarie del partito. Alcuni leader repubblicani hanno tentato per mesi di screditare Fusion Gps e Steele, nonche’ di identificare l’identita’ del politico o organizzazione del Partito democratico che ha pagato le ricerche. Il Congresso federale, che ha avviato due indagini a carico di Trump per la sua presunta collusione con la Russia, ha ormai accertato che i contenuti di quel dossier sono infondati.
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Crisi catalana, Puigdemont tra indipendenza ed elezioni
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Generalitat catalana, Carle Puigdemont sta pianificando la sua road map di tre giorni dopo che il Senato spagnolo approvera’ le misure annunciate dal governo per intervenire sull’autonomia catalana ai sensi dell’articolo 155 della Costituzione. Durante una riunione durata piu’ cinque ore, stanotte, il presidente avrebbe contemplato i due principali scenari: la tanto minacciata dichiarazione unilaterale di indipendenza, o le elezioni anticipate. Puigdemont deve pero’ fare i conti anche con la frammentazione che sta colpendo il blocco indipendentista in seguito alle ultime settimane di scontro con il governo di Mariano Rajoy. Il quotidiano spagnolo “Abc” sottolinea infatti come gli unici che ancora credono nella reale possibilita’ di dichiarare un’indipendenza unilaterale ed effettiva siano i deputati della Candidatura di Unita’ Popolare (Cup). Il Partito democratico europeo catalano (PdeCat) punta invece sulle elezioni senza che vi sia alcuna dichiarazione di indipendenza. Nel frattempo il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy dichiara di voler ricorrere all’articolo 155 contro Puigdemont anche nel caso in cui venissero convocate le elezioni in Catalogna, come richiesto dal governo di Madrid. L’esecutivo si dichiara tuttavia pronto a contemplare tutti i possibili scenari sempre nell’interesse primario dei cittadini spagnoli.
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Gran Bretagna, il governo riapre la consultazione popolare sulla terza pista dell’aeroporto di Heathrow
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Il governo britannico ieri martedi’ 24 ottobre ha deciso di riaprire le consultazioni pubbliche sulla proposta di costruire una terza pista per l’aeroporto londinese di Hathrow, che il precedente esecutivo aveva fatto sua gia’ un anno fa: lo scrive in apertura della sua prima pagina odierna il quotidiano “The Times”, spiegando che la decisione e’ dovuta alla pubblicazione di nuovi e contrastanti dati sull’impatto di un’eventuale espansione dello scalo aereo posto ad ovest di Londra; i dati in questione sono il risultato di un approfondito esame condotto dal ministero dei Trasporti sulle diverse opzioni presenti sul tavolo per aumentare la capacita’ di ricezione del traffico aereo da parte del sistema aeroportuale attorno alla capitale britannica. Ebbene, secondo il rapporto c’e’ un’alternativa piu’ vantaggiosa all’espansione dell’aeroporto di Heathrow: raddoppiare l’unica pista attualmente esistente nello scalo di Gatwick, a sud di Londra, sarebbe infatti piu’ conveniente sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che per le ricadute economiche. I dubbi indotti dal rapporto hanno quindi convinto il governo ad indire una nuova consultazione popolare, che si chiudera’ il 19 dicembre prossimo; anche se il ministro dei Trasporti Chris Grayling si dice ancora convinto che la scelta migliore e’ quella di espandere le capacita’ operative di Heathrow. E’ dal 2003 che in Inghilterra si parla di una terza pista per il principale scalo aereo londinese, in un dibattito in cui a farla da padrona e’ la politica: i principali partiti pero’ hanno piu’ volte cambiato opinione in merito, esprimendosi a favore o contro l’ampliamento a seconda che si trovassero al governo o all’opposizione. Alla polemica poi ha dato un crescente contributo l’aumentata sensibilita’ ecologica della societa’ inglese, preoccupata sia dall’impatto ambientale rappresentato dalla nuova colata di cemento sulla zona paludosa che circonda l’aeroporto di Heathrow, sia per l’inquinamento acustico di cui gia’ soffrono gli abitanti dei quartieri e dei sobborghi della Grande Londra sorvolati dalle rotte di atterraggio e di decollo degli aerei. Senza dimenticare che persino la localizzazione delle rotte di avvicinamento allo scalo aereo e’ stata nel tempo oggetto di feroci dispute: il passaggio degli aerei infatti ha avuto delle conseguenze immediate sul valore delle abitazioni sottostanti, facendone crollare i prezzi; e quest’ultimo e’ un argomento a cui sono attenti tutti, aldila’ dell’appartenenza politica o della sensibilita’ ecologica di ciascuno.
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Francia, i Repubblicani non riescono ad espellere i membri pro-Macron
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Ampio spazio sui quotidiani di oggi al processo di espulsione dei ministri e deputati “pro-Macron” dal partito dei Repubblicani. Dopo quattro mesi di trattative, ieri si e’ tenuta la votazione per sancire la radiazione definitiva, ma non avendo raggiunto il quorum necessario di 63 partecipanti l’operazione e’ stata rimandata al 31 ottobre. “Le Monde” parla di “tragicommedia” che lascia trasparire “le tensioni interne” al partito. “I dirigenti repubblicani non riescono a riunirsi e a dibattere neanche su un tema importante come l’esclusione del primo ministro francese” scrive il quotidiano, facendo riferimento al premier Edouard Philippe, anche lui nella rosa dei possibili espulsi. Sulla stessa linea Libe’ration, che parla di un “brutto segno”. “Le Figaro” cita i vari punti di vista delle personalita’ piu’ importanti del partito in merito alla questione, tra chi e’ piu’ propenso ad una semplice sospensione, chi e’ aperto alla via del dialogo con al maggioranza parlamentare e chi invece richiede fermezza, come Laurent Wauquiez, candidato favorito alla presidenza dei Repubblicani. “Una situazione che fa ridere i Costruttivi” spiega il quotidiano.
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Francia, Macron indulgente nei confrinti del presidente egiziano al Sisi
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Parigi mostra “indulgenza” nei confronti del suo alleato egiziano. Lo afferma “Les Echos” parlando dell’incontro avvenuto ieri all’Eliseo tra il presidente Macron e il suo omologo egiziano, il presidente Abdel Fatah al Sisi. In merito alle presunte violazioni dei diritti umani commesse dal Cairo, Macron ha affermato di non voler dare “lezioni”, ricordando il “contesto” nel quale deve operare il governo di al Sisi. Rispetto agli Stati Uniti, che hanno protestato contro i pochi sforzi fatti dall’Egitto nel campo della difesa dei diritti umani, “la Francia si mostra piu’ prudente” nei confronti di quello che e’ considerato come un “alleato indispensabile nella regione”. Nel corso dei colloqui si e’ parlato anche l’acquisto di dodici caccia Rafale, che si aggiungerebbero ai 24 gia’ ordinati nel febbraio del 2015. Un’operazione seguita con attenzione dal Minstero dell’economia, che mantiene delle riserve sulle garanzie presentate dall’Egitto. Il presidente al Sisi incontrera’ oggi il capo di Bercy, Bruno Le Maire, insieme a un gruppo di dirigenti aziendali. “Les Echos” indica che il ministero dell’economia si e’ comunque mostrato soddisfatto in merito ai progressi fatti dall’Egitto in termini di stabilita’ economica “nel quadro del programma di aiuto di urgenza del Fondo monetario internazionale dopo anni di rapida caduta”. Nel corso dei colloqui di oggi verranno affrontati i punti che presentano ancora difficolta’ nella ripresa egiziana.
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l presidente della Bundesbank Weidmann potrebbe accettare i piani di acquisto di obbligazioni della Bce
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Nel corso della riunione del Consiglio della Banca centrale europea (Bce) di giovedi’ prossimo, per la prima volta anche presidente della Bundesbank Jens Weidmann potrebbe votare in favore di una proroga e una simultanea riduzione degli acquisti di obbligazionari da parte dell’Eurotower, stando a indiscrezioni pubblicate dal quotidiano “Handelsblatt”. Finora la Bce ha acquistato titoli di Stato dei paesi dell’area dell’Euro per 60 miliardi al mese, ma la maggior parte dei membri del Consiglio vuole ridurre questa quota a partire dal 2018. Il presidente della Bundesbank Weidmann e’ considerato uno dei principali oppositori del piano di easing quantitativo della Bce, e finora ha sempre votato contro nel Consiglio. Questa volta, tuttavia, “e’ molto probabile che si trovera’ d’accordo”, ha detto un insider al quotidiano tedesco. Weidmann potrebbe anche accordare l’opzione attualmente piu’ discussa di dimezzare gli acquisti mensili a 30 miliardi di euro, e nel contempo estendere il Qe di nove mesi. La motivazione principale di una riduzione degli acquisti di obbligazioni e’ la forte ripresa dell’economia nella zona euro. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) prevede che la zona euro si allineera’ quest’anno con la crescita degli Stati Uniti.
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La Bce predilige i titoli del Sud Europa?
25 ott 11:03 – (Agenzia Nova) – Il presidente della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi rivelera’ giovedi’ il corso futuro della politica monetaria dell’eurozona. Gli economisti presumono che decidera’ di ridurre i controversi acquisti di debito pubblico dal 2018 in poi. Il piano di alleggerimento quantitativo dovrebbe proseguire oltre quella data, ma con un volume significativamente inferiore e senza una data specifica di scadenza. In Germania, in particolare, molti economisti richiedono una rapida conclusione degli acquisti. Da quasi tre anni la Bce prosegue la sua politica monetaria espansiva, e attualmente fa acquisti per 60 miliardi di euro al mese. In uno studio pubblicato martedi’ dal Centro per la ricerca economica europea (Zew), l’economista Friedrich Heinemann critica il fatto che la Bce preferisca comprare i crediti principalmente dal Sud-Ovest dell’Europa. “I mercati dei titoli della Bce vanno a beneficio dei Paesi dell’Europa meridionale, in particolare Spagna e Italia”, afferma l’analisi del Zew. Gli acquisti sono fatti in base al capitale di ogni Paese. Questo tiene conto della popolazione e del prodotto interno lordo (Pil) del Paese stesso. La Bundesbank, per esempio, beneficia di quasi un quarto degli acquisti della Bce, la Francia arriva al 20 per cento e in Italia a circa il 17,5 per cento. Ogni cinque anni la quota viene ricalcolata. Secondo lo studio invece gli acquisti dovrebbero essere fatti in relazione al Pil del Paese. La Bce ha acquistato circa 43 miliardi di euro dalla Spagna e 51 miliardi dall’Italia piu’ di quello che il loro Pil avrebbe consentito. Tuttavia il Pil varia in base a numerosi fattori, pertanto tale valutazione e’ molto controversa. Attualmente la Bce non acquista titoli di Stato greci e pochi dal Portogallo e dall’Estonia. La loro quota viene ridistribuita fra altri Paesi. A beneficiarne e’ soprattutto l’Italia, e l’analisi dello Zew teme che questo si prolunghera’ anche nel 2018.
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