No ai cellulari in classe
Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha illustrato in occasione della riunione dei ministri dell’istruzione dei Paesi del G7 a Trieste e dell’iniziativa “YoungG7 for education” di Lignano Sabbiadoro, le linee guida della scuola italiana per il 2024/2025, riscuotendo il plauso dei colleghi di Stati Uniti, Canada, Francia, Germania e Regno Unito.
Sicuramente, la notizia più rilevante e che in molti si attendevano è quella rilasciata in un’intervista a Il Messaggero, con l’annuncio di una nuova stretta dello Stato sull’utilizzo degli smartphone in classe.
In riferimento all’educazione civica, ha spiegato Valditara, “verrà fortemente sconsigliato l’uso del cellulare in classe”. Il governo sta però valutando “di inserire un vero e proprio divieto per elementari e medie. Parliamo sempre dell’uso del cellulare, non dei tablet, in classe e non a scuola“.
Entro due settimane le nuove linee guida del Governo
Il ministro ha poi posto l’attenzione sulle dichiarazioni dell’Ocse, che “ha ricordato al G7 di Trieste come l’uso dei cellulari e dei social in età troppo precoce penalizza l’apprendimento di certe materie, come la matematica“.
Si saprà qualcosa di più preciso entro le prossime due settimane, ha detto il ministro, quando il Governo fisserà le linee guida relative all’utilizzo di smartphone in classe e a scuola.
“C’è una via italiana all’istruzione pubblica ed è stata apprezzata al G7“, ha dichiarato Valditara.
Personalizzazione degli studi, valorizzazione talenti e tema stem
Ulteriori indicazioni sono relative alla “personalizzazione della formazione per gli studenti” e alla “valorizzazione dei talenti”, ha proseguito Valditara, “argomenti su cui abbiamo investito creando la figura del docente tutor che aiuta gli studenti nel loro processo di crescita”.
Ulteriore punto sottolineato dal ministro nell’intervista è il rapporto che dovrà farsi sempre più stretto tra scuola e mondo del lavoro.
Come riportato da Skytg24, Valditara ha poi affermato che dal G7 Giovani è infine emerso con forza “il tema delle stem, con le misure per la personalizzazione della didattica e il superamento dei divari di genere, e poi la questione dell’Intelligenza artificiale, che deve essere al servizio di quella umana”.