La protesta

CCNL Tlc: contratto scaduto da due anni, sindacati in agitazione

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Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, hanno pertanto avviato le procedure di raffreddamento a sostegno della ferma rivendicazione di rinnovare il CCNL in tempi brevissimi.

Lo scorso 18 dicembre si è svolto un ulteriore incontro tra Asstel, la delegazione trattante e le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil per proseguire il confronto relativo alla rinnovazione contrattuale del CCNL delle Telecomunicazioni.

L’incontro è stato utile per registrare diversi avanzamenti su temi inerenti normativa e organizzazione del lavoro, in cui le parti hanno individuato punti di sintesi che portano a soddisfazione reciproca. Restano da approfondire i testi su tutta la parte relativa alla classificazione del personale. Il modello condiviso di costruire delle famiglie professionali, al fine di favorire anche una crescita orizzontale, oltre che verticale, va affrontato superando gli schemi di conversione, introducendo nuovi livelli inquadramentali che concretizzino una vera crescita professionale all’interno delle nuove aree. Si registrano distanze considerevoli sul tema malattia e lavoro agile/controllo della prestazione.

Asstel continua a richiedere un modello di pagamento dei primi tre giorni di malattia che riconosca un decalage di pagamento, fino al suo azzeramento, mentre per il sindacato confederale non c’è alcuna intenzione di modificare quanto previsto dal CCNL in vigore.


Per quel che concerne il combinato disposto di lavoro agile e verifica della prestazione restano le distanze delle parti, già sancite nei precedenti incontri. Il sindacato, al fine di rendere ancor più strutturale il lavoro agile, quale elemento fondativo della organizzazione del lavoro, ribadisce la disponibilità ad individuare forme di verifica che garantiscano equivalenza tra la prestazione svolta in sede e quella svolta da remoto. Non è sicuramente il tema del controllo della prestazione individuale la soluzione per il mantenimento degli attuali modelli di smart working, considerato che questa rivendicazione datoriale è ben precedente alla pandemia ed alla remotizzazione di emergenza.


Ma il nodo cruciale continua a rimanere la parte economica, su cui con sempre maggiore evidenza emerge l’atteggiamento dilatorio di Asstel che rimanda la discussione ancora, chiedendo aggiornamento al mese di febbraio, nonostante con fermezza unitariamente il sindacato confederale abbia chiesto, da tempo, una accelerazione del confronto sui temi economici. Le organizzazioni sindacali auspicavano che in questo periodo maturassero avanzamenti importanti sui temi economici e salariali, per poi utilizzare gli incontri calendarizzati per chiudere il negoziato. Invece non solo non si sono registrati avanzamenti, ma alcune dichiarazioni emerse sulle testate giornalistiche da parte degli amministratori delegati delle maggiori Telco, e la crescente indisponibilità, nemmeno troppo celata, delle aziende di CrmBpo a riconoscere aumenti economici in linea con l’inflazione, dimostrano chiaramente come le distanze segnate sul merito non siano altro che un modo per non confrontarsi realmente sul tema economico.


Non è più tempo di tergiversare, le tattiche dilatorie non risolvono il problema, anzi lo amplificano, considerato che il CCNL è scaduto da oramai 2 anni. Le lavoratrici ed i lavoratori del settore delle Telecomunicazioni hanno il diritto di vedere riconosciuti aumenti salariali in linea con l’inflazione, recuperando 2 anni di ritardo segnati da fenomeni inflattivi imprevisti, che hanno pesantemente inciso sul proprio potere di acquisto.


Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, hanno pertanto avviato le procedure di raffreddamento a sostegno della ferma rivendicazione di rinnovare il CCNL in tempi brevissimi.

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