Sicurezza

Cavi sottomarini, sensori acustici per ascoltare la fibra e sventare i sabotaggi dal suono

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Il cavo stesso è in grado di sentire e registrare suoni anomali che mettono in allerta il sistema di controllo delle fibre sottomarine in caso di anomalie.

Diverse aziende in Europa stanno sviluppando una nuova tecnologia per consentire agli operatori che detengono cavi sottomarini in fibra di monitorare e proteggere i loro network ascoltando e segnalando eventuali anomalie acustiche, come i sabotaggi.

La tecnologia è basata sulle misurazioni delle modifiche nell’energia acustica che viaggia attraverso la fibra quando il segnale è disturbato.

Come funziona il monitoraggio

Quando gli impulsi luminosi si muovono attraverso un filamento di fibra, piccolissimi “echi” di luce rimbalzano lungo la linea.

Se monitorati, i disturbi compaiono sullo schermo sotto forma di segnali luminosi visibili, linee più lunghe o esplosioni simili a stelle.

Secondo quanto riportato dalla BBC, questo nuovo sistema di misurazione consente di localizzare e misurare le dimensioni di una nave o di altre imbarcazioni che passano sopra un cavo sottomarino, con le sue coordinate di viaggio.

Dati correlabili con immagini satellitari

Questi dati possono poi essere correlati con le immagini satellitari e i registri del sistema di identificazione marittima automatica (AIS), che la maggior parte delle navi trasmette continuamente. Quelli che non corrispondono sono automaticamente sospetti.

Viene registrato anche il “suono” di un’ancora che viene calata e la sua traccia è particolarmente evidente. Tuttavia, l’efficacia del rilevamento in fibra ottica è limitata e localizzata, il che significa che i cavi necessitano di dispositivi di ascolto del segnale (chiamati “interrogatori”) da installare al loro interno ogni 100 chilometri (km) o meno lungo un intero cavo.

Cavi di ascolto

Paul Heiden, CEO di Optics11, un’azienda con sede ad Amsterdam specializzata in sistemi di rilevamento acustico in fibra ottica, afferma che i “cavi di ascolto” installati solo per monitorare l’attività marina (e sottomarina), forse a una distanza di 100 km dai porti o nelle vicinanze di cavi per telecomunicazioni e gasdotti, sarebbero un’alternativa più economica.

Il rilevamento acustico sta diventando sempre più importante poiché aumentano gli incidenti di danni misteriosi ai cavi, non da ultimo perché prevenire è meglio che curare. I cavi in ​​fibra ottica hanno già una certa protezione dalle interferenze esterne e il “filo di protezione” può essere utilizzato per proteggere le risorse strategiche, ma sono più costosi e non sono affatto invulnerabili a danni accidentali o attacchi deliberati.

Ma come funziona?

In pratica, l’energia acustica che viaggia attraverso la fibra disturba il segnale e consente di misurare la perturbazione. In altre parole, il cavo può “sentire” un’imbarcazione che immerge l’ancora in acqua.

 Numerose segnalazioni di cavi di telecomunicazione danneggiati nel Mar Baltico hanno suscitato allarme negli ultimi mesi.

Questi cavi, che trasportano enormi volumi di dati Internet tra i paesi, sono così importanti che la NATO ha lanciato una missione chiamata “Baltic Sentry“, per pattugliare il Mar Baltico con aerei, navi da guerra e droni.

Anche l’UE sta intensificando le misure per monitorare e proteggere i cavi.

Quando gli impulsi di luce viaggiano lungo un filo di fibra ottica, a volte minuscole riflessioni rimbalzano lungo quella linea. Queste riflessioni sono influenzate da fattori tra cui temperatura, vibrazioni o disturbi fisici al cavo stesso.

Notare un cambiamento di temperatura lungo una parte di un cavo interrato potrebbe rivelare che quella parte è diventata scoperta, ad esempio.

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