#Causeries è una rubrica settimanale sulle criticità dei mercati della convergenza e il loro rapporto con le grandi tematiche della regolazione, curata da Stefano Mannoni, professore di Diritto delle Comunicazioni presso l’Università di Firenze.
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Se volete capire la net neutrality lasciate stare libri e articoli e andate a vedere su Youtube la pièce che vi ha dedicato John Oliver, il più brillante comico televisivo americano del momento. In un programma esilarante (clicca qui per il video), che coniuga ironia e straordinaria precisione tecnica, Oliver demolisce la FCC, il cui presidente, ex lobbysta del cavo, viene paragonato a “il mettere un coyote a fare il baby sitter di un bambino” e lancia la campagna a favore della rete libera.
Sette milioni e mezzo di contatti di Youtube, senza contare il pubblico televisivo della serata, testimonia di quale livello di diffusione democratica abbia raggiunto il dibattito.
E’ vero che il Congresso repubblicano sta dalla parte di Comcast & C. ma con questo livello di popolarità è difficile immaginare che possa assumere posizioni troppo scopertamente favorevoli all’industria. Tanto più che anche questo campo è diviso.
A fare la sua comparsa sulla scena sono state quelle imprese, di cui raramente si sente parlare ma che sono essenziali nella rete internet, le quali assicurano attraverso una rete di cavi e connessioni transnazionali il trasporto e la interconnessione dei dati.
Ebbene queste imprese lamentano che il traffico che consegnano agli operatori via cavo, vedi Comcast, subisca un drammatico calo di velocità. Cogent Communications, un gigante nel settore, con clienti come Netflix, ha vissuto un bel giorno in borsa quando le sue azioni sono schizzate in alto all’annuncio da parte del Presidente Obama di una forte impegno dell’amministrazione a favore della net neutrality.
Cogent e Level 3 Communications lamentano che Comcast, Verizon etc rallentino il traffico che viene consegnato loro per estorcere da clienti come Netflix il pagamento di un pedaggio per ripristinare una velocità adeguata.
Eppure, dicono questi operatori della rete sotterranea di internet (cavi a lunga distanza, snodi di raccolta e smistamento) siamo noi a compiere lo sforzo maggiore consegnando il traffico agli operatori di accesso i quali lucrano un profitto deteriorando una qualità che noi ci sforziamo di assicurare.
Il nuovo fronte viene etichettato “plumbing” perché queste imprese operano la rete di trasporto. Resta da vedere se, con questa significativa divisione del fronte industriale, la potentissima Comcast riuscirà comunque ad avere la meglio a Capitol Hil, dove, ricorda John Oliver ai suoi telespettatori, paga decine di milioni di dollari ai legislatori, seconda solo all’industria militare.