Second screen e Catch-up Tv. Dai due schermi si passa a uno…per volta. I telespettatori, che vedono un programma in tv e contemporaneamente lo commentano sui social network, in particolare su Twitter, non sono l’unico trend della social tv. In Italia si sta affermando un nuovo fenomeno: gli utenti si “godono” prima il contenuto televisivo e poi ne parlano sui social oppure postano su Facebook e Twitter, anche alla ricerca di informazioni e curiosità, prima di buttarsi sul divano e fruire dei contenuti televisivi. Questa è l’effetto della “Catch-up-tv”.
Che cos’è la Catch-up Tv
Spesso rientriamo tardi a casa o abbiamo una cena con amici a ristorante e non possiamo vederci la nostra serie o il programma preferito nel momento in cui viene trasmesso. Una volta esisteva il videoregistratore, oggigiorno più o meno allo stesso modo, alcune emittenti televisive consentono agli abbonati, dopo la messa in onda, di scaricare, entro un determinato arco di giorni, film, partite di calcio e serie tv che possono essere visti in un secondo momento. Ecco, quindi, che sui social scattano “con alcune ore di ritardo” i commenti e i post e non durante il live.
Quest’abitudine è stata rilevata nel 27% dei casi per programmi di entertainment; 3 utenti su 10, invece, lo fa dopo aver visto talent e/o reality; il 32% prima o dopo aver visto talk show e notiziari e infine, il 57% commenta sui social serie tv e fiction non durante la messa in onda, ma tre ore prima o dopo. I dati sono contenuti nel recente report Nielsen, che ha monitorato su Facebook e Twitter i 20 programmi tv che hanno generato più discussione nel mese di febbraio in Italia.
Dunque ad eccezione dei grandi eventi live (sport, musica o top show) il consumo dei contenuti televisivi avviene sempre più spesso dal device e nel momento preferiti dallo spettatore, anziché dalla classica TV in salotto all’orario definito dall’emittente. Questa tendenza che trova riscontro nei dati Nielsen relativi alla Social TV, dove per conversazione Non-Linear s’intendono tutte le interazioni su Facebook e Twitter che, pur riferendosi a un determinato programma, avvengono nei giorni precedenti o successivi alla messa in onda.
Il peso delle conversazioni Non Linear varia molto in base al genere televisivo e ai singoli contenuti. Per esempio, mentre di solito sono i reality show e i talent che generano una coda lunga di conversazioni, a febbraio sono state le serie TV a raggiungere la quota del 57% di conversazioni Non Linear.
In conclusione le offerte catch-up e le opzioni Video on demand da parte degli editori si sono moltiplicate, così come il numero di device dai quali guardare i contenuti. D’altra parte, gli spettatori (non solo i più giovani) sono sempre più riluttanti a rispettare le regole tradizionali dei palinsesti televisivi. E in questo quadro la Social TV offre a broadcaster e inserzionisti un termometro puntuale della rilevanza dei propri contenuti nel tempo.