A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dello scorso 25 giugno, è partito ufficialmente il bando gestito dalla Cassa depositi e presiti per accedere al fondo Kyoto di 350 milioni di euro, disposto dal Ministero dell’Ambiente e previsto dal decreto Sblocca Italia, per opere di efficientamento energetico destinate agli edifici scolastici delle nostre città e dei Comuni.
I finanziamenti saranno concessi al tasso agevolato dello 0,25% annuo, per una durata massima di 20 anni, fino all’esaurimento della dotazione, e potranno presentare domanda fino al 22 settembre 2015 tutti i proprietari di immobili pubblici destinati all’istruzione scolastica, compresi gli asili nido, le Università, gli Istituti pubblici per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Tra gli interventi per aumentare l’efficienza energetica delle scuole, troviamo:
- isolamento termico di solaio e pareti;
- uso fonti energetiche rinnovabili (solare);
- impianti smart lighting, con lampade ad alta efficienza (LED) e impianti illuminotecnici altamente efficienti;
- sensori per modulare l’uso della luce elettrica (che si spegne in assenza di attività umana);
- soluzioni smart home per l’impianto di climatizzazione (domotica in grado di elaborare i dati ambientali);
- sistemi di cogenerazione locale di energia elettrica e per il teleriscaldamento.
L’importo massimo finanziabile per singolo edificio non può superare i 2 milioni di euro, che potranno essere utilizzati per finanziare interventi per il miglioramento di almeno due classi di efficienza energetica negli edifici scolastici.
Le modalità di inoltro della domanda e le condizioni per l’accesso al fondo sono illustrate sul sito del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare e sul sito della Cassa depositi e prestiti, che curerà il perfezionamento contrattuale dei finanziamenti agevolati e la conseguente erogazione.
Come ha avuto modo di dichiarare lo stesso ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, al momento della trasmissione per la firma del decreto attuativo ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico e dell’Istruzione: “Diventa finalmente operativo un provvedimento che ritengo di grande importanza perché da una risposta su tre temi chiave per il nostro paese: scuola, ambiente e lavoro. Avremo scuole più efficienti e più sicure per i nostri ragazzi, risparmieremo in termini energetici e di costi di gestione e daremo lavoro a molte aziende in un settore come quello della green economy che rappresenta la filiera privilegiata del futuro”.
Le scuole rappresentano di gran lunga la fetta più consistente dei consumi energetici dell’edilizia pubblica (in Italia: oltre 62.000 scuole di cui circa 45.000 pubbliche). In questo ambito è possibile attuare grandi riduzioni di consumi ed emissioni. I consumi energetici complessivi degli edifici pubblici sono molto alti, in particolare le scuole in Italia, consumano circa 1 milione di TEP anno, di cui il 70% per riscaldamento e il 30% per energia elettrica.
Secondo dati FIRE, è possibile ridurre del 20% i consumi energetici complessivi attraverso interventi a basso e bassissimo costo (anche comportamentali).