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Caso Starlink, Crosetto smentisce Musk e prende tempo: ‘Nessun accordo con Space X. Ma orbita bassa necessaria. Nel caso tavolo tecnico’. Domani tocca a Meloni in conferenza stampa

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Il ministro della Difesa risponde all’interrogazione di Avs: 'Da Governo e Difesa nessun accordo con SpaceX, siamo interessati all'orbita bassa necessaria per la Difesa nelle more del sistema Iris2 operativo non prima del 2030'. Mentre domani il tema sarà il più gettonato alla conferenza stampa di Meloni.

Crosetto, ‘da Governo e Difesa nessun accordo con Space X’

Musk è stato messo in stand-by dal Governo. Oggi anche il ministro Crosetto l’ha smentito, mentre il proprietario di SpaceX ha dichiarato, due giorni fa, di essere già “pronto a fornire all’Italia la connettività più sicura e all’avanguardia”. 

“La presidenza del Consiglio ha smentito la firma di contratti o accordi tra il governo e Space X. Ed anche la Difesa non ha approvato alcun accordo a riguardo”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo al question time della Camera sul presunto accordo tra il Governo italiano e SpaceX/Starlink di Elon Musk, in risposta all’interrogazione di Avs. Fratoianni ha chiesto “se, indipendentemente dall’ovvia smentita della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla sottoscrizione di contratti e/o accordi, sia vero, invece, che il Ministero della difesa abbia già esaminato e approvato l’accordo tra il Governo italiano e SpaceX e comunque quali siano le intenzioni e gli orientamenti del Ministro interrogato?”.

La risposta di Crosetto è stata tecnica, ma da una parola si comprende, forse, che in caso di contratto con SpaceX potrebbe essere coinvolto un soggetto italiano per gestire la crittografia, come suggerito da Vittorio Colao, indicando come esempio il ruolo di LEONARDO nel Polo Strategico Nazionale (PSN).

Crosetto ha, infatti, detto: “Relativamente a SpaceX, ha 6.700 satelliti in orbita bassa con una previsione che diventino 42mila: è un operatore che ha i requisiti per fornire capacità e servizi” alla Difesa,ma questo non esclude che un Paese sovrano e tecnologicamente avanzato come il nostro possa gestire questi dati con apparati e tecnologie proprietarie a ulteriore tutela degli interessi nazionali”.

Qui l’apertura a un soggetto italiano?

Crosetto si è poi soffermato sul fatto che le nostre Forze Armate sono chiamate sempre più spesso ad operare a tutela degli interessi nazionali a grande distanza dai confini nazionali, e non sempre in presenza di adeguate infrastrutture per garantire comunicazioni affidabili e continue, nonché connettività e servizi di posizionamento.

SpaceX, Crosetto: “Sistemi Sicral affidabili ma copertura limitata

In ambito nazionale a livello militare i servizi vengono erogati da satelliti in orbita geostazionaria, Sicral, (Sistema italiano per comunicazioni riservate e allarmi) che è il sistema satellitare per le comunicazioni militari e supporta le missioni operative della Difesa, che sono affidabili ma hanno una copertura e una banda limitata.

“Ne consegue che la Difesa è interessata, se non obbligata forse, a integrare tale capacità con quella fornita da satelliti in orbita bassa, che offrono maggiore continuità di copertura e di tempi di latenza – ha aggiunto Crosetto – In merito l’Autorità delegata allo Spazio ha dato mandato all’ASI di avviare uno studio per avviare tali servizi”.

“A livello europeo rammento che il programma appena avviato e noto come Iris2 prevederà a regime circa 290 satelliti, con tempi di realizzazione ancora da quantificare e comunque oltre il 2030”, ha aggiunto Crosetto. C’è quindi l’esigenza di studiare soluzioni adeguate “quanto meno nelle more” di questo periodo.

SpaceX, Crosetto: ‘Tavolo tecnico Difesa se governo sceglie soluzione commerciale’

E veniamo alla parte finale della risposta del ministro, che ha quindi preso tempo su Musk.

“Laddove il Governo dovesse optare per soluzioni commerciali anche a vantaggio anche di altri ministeri e istituzioni, la Difesa attiverà un tavolo tecnico dedicato per approfondire la sussistenza dei requisiti specifici necessari a supporto delle esigenze peculiari dello strumento”, ha concluso.    

Fratoianni: “No ad affidare sicurezza nazionale a monopolista privato

“Ministro Crosetto mi ritengo soddisfatto a metà e preoccupato il doppio le devo dire la verità dalla sua risposta sui rapporti del governo italiani con le aziende di Musk , ci ha spiegato gli aspetti tecnici, ma ha omesso la questione fondamentale che è la ragione della nostra preoccupazione. La questione che stiamo ponendo sul tavolo non ha nulla a che fare con le idee politiche di Elon Musk o con le sue amicizie ma ha che fare con una questione fondamentale : in materia di infrastrutture strategiche, in materia di sicurezza nazionale e in materia di difesa, l’affidamento di uno Stato sovrano e sottoposto al controllo democratico ad un monopolista privato chiunque esso sia è un gigantesco problema politico”. Così Nicola Fratoianni di Avs replicando alle parole del ministro Crosetto nell’Aula di Montecitorio nel corso del question time.

“Un problema gigantesco che riguarda noi, riguarda – prosegue l’esponente di Avs – il mondo intero, riguarda l’Europa. Noi pretendiamo che il nostro Paese sia in prima fila nel chiedere all’Europa un’accelerazione e l’investire di più, perché siano autonomi i proprietari e pubbliche, soprattutto, le infrastrutture strategiche su questioni così decisive”.

Starlink, Ciriani: “Meloni in Parlamento? non c’è nulla da riferire

“Rispetto alle richieste arrivate dai partiti di opposizione sulla presenza della presidente del Consiglio in Parlamento sulla vicenda Starlink, la presidente del Consiglio non intende partecipare in Parlamento a una discussione su questo tema perché riteniamo sia una polemica costruita a tavolino”.

Lo ha dichiarato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a margine della conferenza dei capigruppo del Senato durante la quale le opposizioni (in particolare Pd e Italia viva) hanno rinnovato la richiesta della presenza di Meloni in aula.

“La presidente del Consiglio – ha proseguito Ciriani – ha già dichiarato nei giorni scorsi che non c’è nessun contratto con Starlink e che non è stato questo l’oggetto della discussione tra lei e il presidente degli Stati Uniti Trump. Quindi non c’è nulla da riferire in Parlamento”.

“La presidente non scappa dal Parlamento, ma semplicemente non c’è nulla da riferire”, ha ribadito Ciriani precisando, tuttavia, che “i ministri competenti, per la parte di loro competenza (come oggi Crosetto alla Camera) riferiranno appena sarà possibile su tutte le parti di loro competenza e in base alle richieste che saranno loro rivolte”.

Domani alle 11,00 la conferenza stampa di Giorgia Meloni

E domani alle ore 11:00 questo tema sarà il più gettonato alla conferenza stampa che terrà Giorgia Meloni, nell’Aula dei Gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati. Vedremo se il presidente del Consiglio prenderà in considerazioni le parole del Capo dello Stato, che, senza mai citare Musk, ha lanciato di recente due volte l’allarme sul “grave rischio” di affidarsi a “operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”.

L’incontro con Trump e la notizia data da Bloomberg

Secondo Bloomberg, la premier nella sua visita di “appena 5 ore” a Mar-a-Lago da Trump ha sbloccato la trattiva con “SpaceX di Musk per fornire telecomunicazioni sicure”. Sempre Bloomberg oggi scrive “dopo la visita di Trump, l’Italia ha confermato di essere in trattative avanzate”.

Palazzo Chigi ha smentito. Ma Elon Musk dai suoi tweet sembra sia già pronto a fatturare…

In sostanza, si vorrebbe creare, secondo l’articolo 25 del disegno di legge sulla Space Economy, una rete di connettività alternativa per le comunicazioni governative, militari e Istituzionali da usare in situazioni critiche o di indisponibilità delle principali dorsali di interconnessione delle reti terrestri: un piano B con velocità di trasmissione adeguata alle comunicazioni tra nodi di rete strategici per applicazioni di natura governativa o di interesse nazionale, incluse le funzionalità e le comunicazioni del cloud nazionale.

Quindi, non si tratterebbe solo di “servizi complementari”. Qui parliamo di un uso militare della connettività via satellite offerta da Starlink attraverso i satelliti di SpaceX.

Ma non solo. 

Il Governo insieme alla Regione Lombardia vuole sperimentare la stessa tecnologia anche per ridurre il digital divide in Italia, per colmare “i buchi neri, perché non fornire il servizio è delittuoso”, ha detto il neo ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti.

Tutti ieri attendevano la pubblicazione della gara in Lombardia per le connessioni satellitari e non solo, anche terrestri in zone remote. Ma la gara slitta di qualche giorno, ha fatto sapere ARIA, la in-house della Regione e soggetto tecnico della gara.

Dettagli della gara in Lombardia

La gara, organizzata da ARIA S.p.A. (azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti), prevede un finanziamento suddiviso tra:

  • 5 milioni di euro dal Dipartimento per l’Innovazione e la Trasformazione Digitale (DTD);
  • 1,5 milioni di euro dalla Regione Lombardia.

Questa somma sarà destinata alla sperimentazione di connessioni ibride satellitari-terrestri, complementari alla fibra, per testarne le potenzialità.

Starlink e gli altri concorrenti

Nonostante l’attenzione verso Starlink, il bando sarà aperto anche ad altri operatori del settore, tra cui:

  • Viasat
  • OneWeb (parte di Eutelsat)
  • Project Kuiper (Amazon)
  • SES SA (Lussemburgo)
  • TeleSat (Canada)
  • Altri operatori internazionali, come EchoStar Mobile e Thuraya.

Il progetto mira a identificare soluzioni affidabili per migliorare la connettività nelle zone rurali, pur riconoscendo che le prestazioni del satellite (max 150 Mbps) sono inferiori rispetto alla fibra (fino a 1 Gbps).

Obiettivi della sperimentazione

L’iniziativa è volta a:

  • Testare le reti satellitari per il backhauling in sinergia con le infrastrutture terrestri.
  • Valutare la fattibilità tecnica ed economica delle soluzioni.
  • Misurare le performance in termini di velocità e stabilità della connessione.

I risultati della sperimentazione saranno fondamentali per decidere l’eventuale estensione del modello ad altre regioni italiane.

Conclusioni e prospettive

L’obiettivo del progetto è garantire una connettività di qualità anche nelle aree meno accessibili, andando oltre i grandi centri urbani. Se il feedback sarà positivo, altre Regioni del Centro e Sud Italia potrebbero adottare iniziative simili. La Lombardia si candida così a diventare un esempio di innovazione replicabile su scala nazionale?

Di seguito il testo dell’interrogazione di Avs al ministro Crosetto

FRATOIANNI, BONELLI, ZANELLA, BORRELLI, DORI, GHIRRA, GRIMALDI, MARI, PICCOLOTTI e ZARATTI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   è di questi giorni il rilancio delle notizie riprese da tutti i media italiani di trattative già in stato avanzato tra il Governo italiano e SpaceX, una delle aziende di Elon Musk, per l’acquisizione da parte dell’Italia di un sistema di sicurezza per le telecomunicazioni;

   in particolare l’agenzia statunitense Bloomberg il 5 gennaio 2025, citando alcune fonti, ha riportato dettagliatamente la notizia;

   la Presidenza del Consiglio dei ministri ha diffuso una nota in cui smentisce che «siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX», senza però confermare o smentire lo stato delle trattative;

   Bloomberg, però, ha riferito anche diversi dettagli del possibile accordo, che prevedrebbe la fornitura all’Italia di un sistema di crittografia per i servizi telefonici e internet. SpaceX fornirebbe questo servizio attraverso il proprio sistema satellitare Starlink. Il piano prevedrebbe, inoltre, una serie di servizi di comunicazione per le forze armate italiane e l’introduzione in Italia dei servizi satellitari «direct-to-cell»;

   sempre Bloomberg afferma che il possibile accordo sarebbe già stato approvato dai servizi segreti italiani e dal Ministero della difesa;

   anche solo l’esistenza di una trattativa fra il Governo italiano e l’azienda di Musk è inquietante: affidare la sicurezza militare del nostro Paese ad un’azienda privata di uno degli uomini più potenti e ricchi del mondo può essere un clamoroso errore; quello stesso uomo che, peraltro, è oggi uno dei più stretti consiglieri del futuro Presidente Usa e che sta organizzando e tessendo da mesi la tela della destra estrema in tutti i Paesi europei;

   la concezione proprietaria di Musk di asset strategici nazionali troverebbe anche conferma dall’inchiesta giudiziaria nei confronti del rappresentante di Musk in Italia Andrea Stroppa;

   questo affidamento a Musk ad avviso degli interroganti sarebbe il definitivo salto nella privatizzazione dell’Italia, in materia di infrastrutture di reti e comunicazione dopo la vendita della rete Telecom al fondo americano Kkr;

   inoltre, è evidente per gli interroganti che questo tentativo andrebbe contro la necessità di un rafforzamento della difesa e della cybersicurezza comune europea e in aperto contrasto con il piano «Infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite (Iris 2)» approvato dalla Commissione europea –:

   se, indipendentemente dall’ovvia smentita della Presidenza del Consiglio dei ministri sulla sottoscrizione di contratti e/o accordi, sia vero, invece, che il Ministero della difesa abbia già esaminato e approvato l’accordo tra il Governo italiano e SpaceX e comunque quali siano le intenzioni e gli orientamenti del Ministro interrogato.

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