Le invenzioni arrivano quando ce n’è bisogno. È la necessità ad alimentare la ricerca e l’innovazione in ogni settore, dall’industria all’economia, dall’inquinamento al cibo, passando per i trasporti e la lotta alla povertà (non solo economica, anche alimentare, energetica e sanitaria).
Dall’età della pietra al terzo millennio a.C. fino all’era moderna, sono centinaia le invenzioni che hanno impattato positivamente sul nostro stile di vita, sulla capacità di adattarci meglio all’ambiente e alle più diverse condizioni climatiche. Britannia ha preparato una lista esaustiva delle più rilevanti storicamente.
In un mondo assediato dall’estremizzazione dei cambiamenti climatici e dall’inquinamento crescente di aria, terra e acqua, dal surriscaldamento globale e dalle disuguaglianze nell’accesso alle risorse alimentari, energetiche e sanitarie, come lo è il nostro, alcune invenzioni annunciate quest’anno potrebbero offrire all’umanità la soluzione a numerosi di questi problemi.
Di seguito, in un articolo pubblicato su grunge.com, ecco alcuni esempi di nuove soluzioni tecnologiche annunciate quest’anno e applicate in ambiti di massima rilevanza della nostra società.
Le case stampate in 3D
Uno studio dell’Università di Yale ha stimato che a livello mondiale siano più o meno 150 milioni le persone senza fissa dimora, mentre raggiungono gli 1,6 miliardi coloro che abitano in rifugia inadeguati. La questione abitativa è un problema serio, anche nei ricchi Paesi europei e negli Stati Uniti, dove più di 2 milioni di persone non hanno un tetto sulla testa.
Per questo molte aziende a livello globale stanno investendo in soluzioni di 3D printing nell’edilizia, cioè in tecnologie di stampa in 3D di intere case, come nel caso della società Icon e del progetto “House Zero”. Caratteristica del processo di costruzione è l’impiego di materiale chiamato Lavacrete che offre ottimo isolamento e una protezione efficace dagli elementi esterni.
La casa si stampa in 3D in dieci giorni e a livello locale, con materie prime di prossimità, con un costo accessibile. Obiettivo: realizzare una community di 100 case.
Da qualche anno lavora agli stessi obiettivi anche l’italiana WASP (World’s Advanced Saving Project).
Vernici speciali contro il fenomeno isole di calore
Le ondate di caldo in estate stanno diventando sempre più frequenti ed estese, nello spazio e nel tempo, a causa del clima che cambia in fretta e del contestuale surriscaldamento globale in atto. Le città sono luoghi particolarmente sensibili a queste dinamiche, con periodo molto caldi che fanno aumentare la temperatura media anche di +7°C rispetto al territorio circostante, dando vita al fenomeno dell’isola di calore.
Una soluzione innovativa che potrebbe aiutare a combattere questo problema è stata sviluppata da una società chiamata StreetBond ed è costituita da una vernice che riflette meglio la luce solare, aiutando a prevenire l’accumulo di calore negli ambienti urbani.
La vernice in questione, dai colori anche vivaci, è basata su epossidico acrilico e riflette sia la parte visibile che quella infrarossa della luce solare. Il prodotto è già stato utilizzato a Los Angeles, portando ad una temperatura superficiale fino a 11°C più bassa rispetto all’effetto isola di calore.
Aerei elettrici zero emissioni
In un mondo soffocato dalle emissioni di carbonio, anche il trasporto aereo è messo sotto accusa. Secondo l’Air Transport Action Group, circa il 2,1% di tutte le emissioni di CO2 proviene dall’industria aeronautica. Ecco perché anche nell’aviazione si sta facendo strada il paradigma dell’elettrico.
Un esempio è l’aereo passeggeri “Alice” dotato di motori elettrici e realizzato dalla MagniX, che nel suo primo volo di otto minuti ha toccato la quota di 3.500 piedi. La stessa azienda ha testato anche un elicottero elettrico.
Robotica dal tatto “sensibile”
I robot sono un’altra caratteristica del nostro tempo, finalmente usciti dai libri di fantascienza ed entrati nella vita di tutti i giorni sotto varie forme. Quella più classica la ritroviamo soprattutto negli impieghi industriali.
La grande novità in questo settore è lo sviluppo di una robotica soft, programmata per “sentire” gli oggetti e quindi dosare la forza a seconda del lavoro da svolgere, come tenere in mano una penna o qualcosa di particolarmente delicato, offrendo la possibilità di impiegare queste macchine anche in altri ambiti, che li vedrebbero interagire maggiormente con le attività umane.
Una telecamera e un gran numero di sensori stanno dando vita ad una pinza robotica multiuso in grado di percepire la delicatezza di un oggetto o le caratteristiche della sua superficie, secondo The Robot Report.
Altro esempio di settore è Flippy 2 di Miso Robotics: braccio robot dotato di intelligenza artificiale, videocamera e sensoristica avanzata per lavorare in cucina, in particolare alle friggitrici.
Luce elettrica dall’acqua del mare
Secondo stime Aie, oggi al mondo più di 770 milioni di persone nel mondo vivono senza energia elettrica e quindi luce, in particolare nei Paesi più poveri o in via di sviluppo. L’azienda colombiana E-Dina ha annunciato l’invenzione di una lampada che funziona utilizzando acqua di mare.
WaterLight è un piccolo oggetto smart che con solo mezzo litro di acqua di mare può arrivare a generare luce fino a 45 giorni, grazie ad una reazione elettrochimica tra l’acqua salata e un elettrodo di magnesio posto all’interno della lampada.
Oltre ad essere costruite interamente con materiali riciclati, le lanterne possono anche fornire energia per ricaricare piccoli dispositivi elettronici.
Plastica green
I prodotti e sottoprodotti in plastica usa e getta rappresentano circa il 70% dei rifiuti che finiscono nei mari di tutta Europa. Per ridurre la portata di questo fenomeno drammatico per la salute umana, non umana e dell’ambiente tutto, la Newlight Technologies ha creato AirCarbon, materiale a emissioni negative di carbonio (che cattura più CO2 di quanta ne genera) che ben si adatta alla sostituzione della plastica nei suoi utilizzi industriali.
Il materiale in questione è composto da metano e anidride carbonica e invece di essere sintetizzato con reazioni chimiche tradizionali è creato dai microbi oceanici.
Bistecche vegetali
Altra fonte di inquinamento rilevante è l’agricoltura, nello specifico l’allevamento intensivo. È da qui che deriva una quota notevole di emissioni di gas serra. Per questo negli ultimi mesi sono arrivati sul mercato prodotti alimentari che ricordano bistecche e wurstel ma non a base di carne, bensì di vegetali.
Un esempio è la linea Beyond Meat o la Beyond Steak, che altro non è che una confezione di bistecche vegetali già tagliate a base di farina di fave e glutine di frumento, con un equilibrato apporto nutrizionale e senza grassi.