L'iniziativa

Carta d’Identità Elettronica, il Viminale ci riprova: sarà la volta buona?

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Il Viminale ha emanato le linee guida per il lancio a partire da luglio della nuova CIE in circa 200 comuni fra cui Roma e Milano.

Carta d’identità elettronica (CIE), il Viminale ci riprova e rilancia in versione 3.0 il progetto varato una quindicina di anni fa, ma mai decollato veramente nel nostro paese, perché il documento era disponibile a macchia di leopardo, soltanto in pochi comuni e circoscrizioni e difficile da ottenere. Adesso le cose potrebbero cambiare, il Ministero dell’Interno ci crede e ha fissato la roadmap per introdurre (gradualmente, si parte da 199 comuni) il nuovo formato elettronico della carta di identità dal prossimo 4 luglio, come previsto dal piano dei comuni, e ribadito dalla circolare del ministero (n. 10/2016) ai comuni interessati, fra cui anche Roma.

Sarà la volta buona?

Si spera, visto che il di CIE si parla da almeno 18 anni ma in questo lasso di tempo non ha mai attecchito più di tanto anche se, secondo stime, in circolazione ci sarebbero circa 4 milioni di carte d’identità elettroniche.

Perché dovrebbe andare meglio questa volta? Perché il Governo ci punta, l’obiettivo è la progressiva sostituzione della vecchia carta d’identità cartacea con quella elettronica e che una volta consegnati ai comuni saranno dotati delle postazioni per il rilascio della CIE (Pc, stampante+scanner, lettore codice a barre, scanner impronte digitali, lettore della CIE) l’emissione delle vecchie carte d’identità cartacee sarà messa al bando.

Vedremo come andrà a finire.

La nuova CIE, si legge nella circolare ministeriale, oltre ad essere strumento di identificazione del cittadino è anche un documento di viaggio in tutti i paesi appartenenti all’Unione Europea e in quelli con cui lo Stato italiano ha firmato specifici accordi.

Microchip e impronte digitali

Il supporto fisico della CIE è realizzato con le tecniche tipiche della produzione di carte valori e integrato con un microprocessore senza contatto per la memorizzazione delle informazioni necessarie per la verifica dell’identità del titolare, inclusi gli elementi biometrici primari (fotografia) e secondari (impronta digitale).

Il cittadino può chiedere la CIE al Comune di residenza o di dimora nei casi di primo rilascio, deterioramento, smarrimento o furto del documento di identificazione e può decidere se inserire nel chip l’indicazione sulla volontà di donare gli organi.

E’ previsto un Portale istituzionale delle CIE, all’indirizzo internet www.cartaidentita.interno.gov.it (per ora in allestimento), all’interno del quale il cittadino troverà tutte le informazioni utili per la presentazione della domanda di rilascio della CIE, e la possibilità di prenotare l’appuntamento con gli uffici comunali ed indicare l’indirizzo di consegna della CIE che dovr4ebbe avvenire entro sei giorni lavorativi.

 

Quanto costa

 

Il prezzo per la nuova CIE è di 13,76 euro per la procedura più l’l’Iva e i diritti fissi e di segreteria per un totale di circa 22 euro.

Più o meno la stessa somma che si deve pagare oggi per ottenere la “vecchia” CIE che a Roma, ad esempio, si può prenotare soltanto agli sportelli dei Servizi Demografici del Municipio Roma VII, Via Tommaso Fortifiocca, 71.

La roadmap

 

Il Veneto è al centro della nuova carta d’identità elettronica con 41 comuni coinvolti nella prima fase. Ma il Viminale ha inserito nell’elenco anche grandi città come Roma (tre tornate: 11-15 luglio; 18-22 luglio; 1-5 agosto), Milano (5-9 settembre; 12-16 settembre) e Napoli (25-29 luglio), a città medie come Padova, Bologna, Venezia a piccolissimi centri di provincia come la trevigiana Trevignano o la bellunese Trichiana.

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