Oggigiorno c’è fin troppa tecnologia, tutte le scelte di riforma e diffusione della Pa digitale è solo di natura politica. Oltre 15 milioni di italiani, il 25% della popolazione, hanno la Carta d’identità elettronica (CIE), ma solo circa 100 siti web delle Pubbliche amministrazioni consentono l’accesso con la CIE.
La CIE non è utile solo all’identificazione fisica e online, ma è in grado di offrire in futuro ai cittadini una pluralità di servizi di facile accesso nella massima sicurezza. Ad esempio, l’accesso sui mezzi pubblici, allo stadio, ai musei, nel luogo di lavoro in sostituzione del badge identificativo, come token per le transazioni bancarie online e a “breve anche utile per la firma digitale”, come ci ha annunciato in anteprima Stefano Imperatori, direttore sviluppo soluzioni integrate di Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano (Ipzs), che è responsabile della produzione e della spedizione delle CIE, nonché della realizzazione e gestione dei sistemi e dei servizi preposti al rilascio del documento per conto del ministero dell’Interno.
L’intervista
“Ho prenotato a febbraio, appuntamento fissato ad agosto ed ora me lo hanno annullato senza motivo”. Questo caso di un lettore di Key4biz è solo uno dei tanti dell’Odissea che si vive a Roma e in altre città italiane per avere la carta d’identità elettronica (CIE). Inoltre, nella Capitale 70mila persone devono attendere fino a 3 mesi per rinnovarla, così il Governo ha deciso che il documento resterà valido fino al 31 dicembre.
Key4biz. La soluzione al problema potrebbe essere l’erogazione della CIE anche online continuando a garantire i massimi livelli di sicurezza per il rilascio??
Stefano Imperatori. No. Perché deve essere effettuato un processo di identificazione certa, come previsto da una prescrizione europea, da un ufficiale pubblico presso il proprio Comune di residenza o presso il Comune di dimora per i cittadini residenti in Italia e presso il Consolato di riferimento per i cittadini residenti all’Estero.
Key4biz. Non sarebbe possibile neanche se il cittadino avesse una firma elettronica qualificata?
Stefano Imperatori. Il processo di rilascio della carta d’identità elettronica prevede anche il rilascio delle impronte digitali per ciascun cittadino di età maggiore o uguale a 12 anni e il riconoscimento facciale. E questo può avvenire solo di persona. In più al cittadino, nella ricevuta della richiesta della CIE vengono rilasciati una parte del Pin e Puk della carta, mentre le restanti parti sono presenti nella busta con cui viene spedita la CIE. Il costo della CIE è di euro 16,79 oltre i diritti fissi e di segreteria, ove previsti, stabiliti da ciascun Comune, comprese le spese di spedizione.
Key4biz. Perché lo Spid può essere richiesto online?
Stefano Imperatori. Nel momento in cui viene rilasciata l’identità digitale SPID viene eseguito un riconoscimento attraverso un documento d’identità valido, anche la CIE, ovviamente. Invece per il rilascio della CIE, l’ufficiale pubblico effettua un’identificazione: associa un’identità fisica e digitale a una persona e non può essere fatto che de visu. È un momento cruciale per il rilascio della CIE. Per quanto riguarda i tempi di rilascio cambiano da Comune a Comune: a Roma in alcuni municipi i tempi sono più lunghi e in altri è possibile fissare l’appuntamento la prossima settimana.
Key4biz. Il decreto Semplificazioni in che modo accelera il passaggio dalla carta d’identità cartacea a quella elettronica?
Stefano Imperatori. Secondo il D.P.R. del 28 dicembre 2000, n. 445 è possibile richiedere la CIE soltanto entro 6 mesi dalla scadenza della carta d’identità cartacea. Il decreto Semplificazioni elimina questo limite, per cui tutti i cittadini in possesso di una carta d’identità cartacea posso richiedere quella elettronica.
Key4biz. Oggi sono state rilasciate 15,5 milioni di CIE dal 4 luglio 2016. Secondo lei, con questo trend, si riuscirà a sostituire tutte le carte di identità̀ cartacee entro il 2026, come prescritto dal Regolamento Ue 1157/2019?
Stefano Imperatori. Vengono emesse circa 7 milioni di CIE l’anno, per cui siamo in linea con i tempi e credo nel 2026 tutti i cittadini avranno la CIE nelle proprie tasche.
Key4biz. Anche all’estero è possibile richiedere la CIE?
Stefano Imperatori. Sì, sono 93 le postazioni installate all’estero, 56 Consolati europei installati di cui 7 operativi.
Key4biz. Quanti e quali siti consentono l’accesso con la CIE?
Stefano Imperatori. Sono troppo poche le amministrazioni pubbliche, circa 100 siti web, (ecco i principali) che consentono l’accesso con la CIE, posseduta da 15,5 milioni di italiani. E sono 2 i soggetti privati che hanno integrato l’accesso con “Entra con CIE”. Mentre sono 4.500 i siti che consentono il login con SPID posseduta da 8 milioni di cittadini. La speranza che presto tutti i service provider di SPID consentano l’accesso con la CIE.
Key4biz. Perché per i siti della PA e anche privati è vantaggioso offrire l’Entra con CIE?
Stefano Imperatori. La carta d’identità elettronica è conforme al Regolamento europeo eIDAS e garantisce il massimo livello di sicurezza. I siti che offrono la possibilità ai cittadini di accedere con la CIE hanno la certezza dell’identificazione dell’utente, ma senza spendere tempo e denaro per farlo.
Key4biz. Facciamo un esempio pratico, come si accede al sito dell’INPS con la CIE 3.0?
Stefano Imperatori. Tre i modi disponibili per accedere con la CIE 3.0 ai servizi online INPS:
- Su postazioni di lavoro dotate di un lettore di smart card contactless
- Da desktop, attraverso un lettore NFC, installando il software CIE.
- Da smartphone, dotato di interfaccia NFC, installando l’App Cie ID disponibile sia per Android sia per iPhone. Con quest’ultima modalità in tre passaggi, in modo semplice e sicuro, si accede al sito INPS.
Key4biz. Carta d’identità elettronica non significa solo autenticarsi online, ma a quali servizi aggiuntivi sarà possibile accedere sul web e nella realtà con la CIE?
- Stefano Imperatori. Nel chip della CIE è presente un identificativo liberamente accessibile, il Numero Identificativo Servizi (NIS), la cui verifica non richiede l’inserimento del PIN, ma che allo stesso tempo garantisce l’identificazione univoca e l’autenticità del documento. Per questo motivo la CIE ben si presta all’accesso a servizi che richiedono tempi di risposta rapidi e meccanismi di autenticazione sicura come nel caso di attraversamento di un tornello, di un varco o di una timbratura. Ad esempio:
- Accesso in metropolitana e sugli altri mezzi per la mobilità;
- partecipazione a eventi (musei, manifestazioni sportive, concerti, ecc.);
- accesso ai luoghi di lavoro, in sostituzione del badge identificativo.
Attraverso l’app IDEA è possibile di leggere i dati della nuova CIE. Al momento l’app è disponibile solo su Android e a breve sarà anche su iOS. Le Forze dell’Ordine, ma anche un tabaccaio in cui si ricarica una prepagata, con l’app IDEA sullo smartphone è possibile accertare l’identità del cittadino in possesso della CIE.
Key4biz. Ma se nella CIE non è possibile inserire un wallet per pagare, come sarà possibile accedere alla metropolitana o allo stadio senza esibire il biglietto d’ingresso?
Stefano Imperatori. Sarà possibile farlo se l’identificativo della CIE verrà inserito in una white list, così sarà poi facile confrontarlo.
Key4biz. Un vero salto nella Pa si potrebbe avere con la firma digitale tramite CIE. Quando sarà possibile?
Stefano Imperatori. Già oggi la CIE ha la firma elettronica avanzata a bordo, per concretizzare questa potenzialità stiamo sviluppando l’app dedicata per eseguire questa importante funzionalità. A breve sarà disponibile anche la firma digitale con la carta d’identità elettronica.
Key4biz. Quali altri servizi futuri saranno possibili con la CIE?
Stefano Imperatori. La CIE può essere anche un token per le transazioni bancarie online in conformità alla direttiva europea sui servizi di pagamento, PSD2 (Payment Services Directive). In questo modo può rendere ancora più sicuri i nostri pagamenti online che potrebbero essere validati con l’inserimento del PIN della CIE.