La protesta

‘Carta del docente, i negozi italiani svantaggiati’. Intervista a Davide Rossi (AIRES-Confcommercio)

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Davide Rossi, direttore generale AIRES-Confcommercio: ‘Gli insegnanti vengono nei nostri negozi per spendere il bonus da 500 euro, ma non possono perché iscriversi alla piattaforma del Miur gestita da SOGEI è una lotteria’.

Le maggiori catene di negozi specializzati in elettrodomestici e prodotti di elettronica, fra cui pc, hardware e software utili per l’aggiornamento professionale degli insegnanti, all’attacco del Miur per il mancato accreditamento come rivenditori autorizzati a vendere prodotti acquistabili con i 500 euro del Governo Renzi. La protesta arriva dall’AIRES (Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati) che fa capo a Confcommercio e rappresenta i marchi più conosciuti del paese come Expert, Trony, Unieuro, Euronics e Sinergy. AIRES chiama in causa le lungaggini del sistema di accreditamento per accedere alla piattaforma Carta del docente gestita da AGID e SOGEI per conto del Ministero dell’Istruzione, online da fine novembre, che “crea corsie preferenziali, per via di una procedura farraginosa e inefficiente, a favore di alcune imprese a discapito di altre le cui richieste rimangono su un binario morto”. Ne abbiamo parlato con il direttore generale dell’AIRES Davide Rossi.

Key4biz. Perché la procedura di iscrizione alla piattaforma Carta del Docente è distorsiva della concorrenza?

 

Davide Rossi. Accedere alla piattaforma è un terno al lotto, una scommessa anche per i rivenditori che riescono a concludere le procedure di iscrizione senza problemi. Si è deciso che i negozi che vendono determinate categorie di prodotti, fra cui i pc, sono quelli dove il docente può recarsi per effettuare l’acquisto che rientra nel bonus di 500 euro. Per poter rientrare fra i negozi accreditati bisogna registrarsi. Adempimento necessario e assolutamente legittimo, considerato che il valore del bonus speso dal docente viene anticipato dal negozio che riceverà poi il rimborso, speriamo in tempi brevi e in maniera uniforme per tutti e senza corsie preferenziali, entro un determinato periodo di tempo che ancora non si conosce. Questo per dire che non si tratta di un grande favore fatto ai nostri negozi in termini economici. Resta il fatto che per i nostri negozi c’è la necessità di fornire un servizio ai clienti e in questo caso specifico agli insegnanti.

Key4biz. Molti insegnanti hanno chiesto di spendere il bonus nei vostri negozi?

Davide Rossi. Sì, ma se poi per problemi di registrazione sulla piattaforma i nostri negozi sono costretti a dire che il bonus non si può spendere, per noi si tratta di un grave danno d’immagine e di credibilità che non dipende dalla nostra volontà. Ci tengo a chiarire che noi vogliamo in tutti i modi partecipare a questa iniziativa voluta dal Governo. Ricordo che il nostro settore fa girare 14 miliardi di euro in un anno, quasi l’1% del PIL.

 

 

Key4biz. Ma in concreto qual è il problema?

 

Davide Rossi. La procedura per iscriversi è duplice. La prima, indicando il proprio codice ATECO (codice di attività commerciali) tramite un template predisposto dal ministero e gestito da SOGEI. Questo template prevede alcuni codici ATECO ma non tutti, quindi alcuni dei nostri associati che si sono iscritti che non hanno il codice ATECO previsto nel template devono fare un’altra procedura, di fatto una richiesta singola senza usare il codice. Il che allunga i tempi. Ma anche nel caso di soggetti che dispongono del codice ATECO corretto abbiamo riscontrato che la procedura di accreditamento nell’elenco dei rivenditori autorizzati il nome non compare ancora nelle liste pubblicate dal sito del ministero.

Key4biz. Perché questi ritardi?    

Davide Rossi. Il ministero perde tempo, valuta caso per caso. C’è qualcuno che riceve le informazioni e valuta. Ma nel caso dei nostri rivenditori cosa c’è da valutare? Le aziende rappresentate dalla AIRES si chiamano Expert, Unieuro, Trony, Sinergy ed Euronics. Sono i marchi che tutti gli italiani conoscono e dai quali vanno per acquistare un computer. E’ ovvio che vendiamo computer.

Key4biz. E gli insegnanti?

 

Davide Rossi. Gli insegnanti sanno di avere l’opportunità del bonus e stanno venendo a informarsi per l’acquisto di un pc o di un notebook. Nei nostri negozi transitano ogni anno 250 milioni di visite singole, 50 milioni delle quali nel solo mese di dicembre e di queste molti sono insegnanti. Non vorremmo che i problemi di registrazione si trascinassero magari fino al 20 gennaio prossimo.

Key4biz. Cosa chiedete al Miur e a SOGEI?

Davide Rossi. Di snellire le procedure per le nostre aziende. Non vorremmo che si diffondesse l’idea che noi non vogliamo partecipare a questa iniziativa importante, sarebbe un grosso danno d’immagine perché poi quando l’insegnante va su sito del ministero e vede nomi di importanti aziende magari straniere negli elenchi, aziende che magari non hanno il negozio fisico ma lavorano soltanto online, questo per noi è un danno anche perché i nostri addetti in carne ed ossa sono costretti a spiegare ai consumatori problematiche burocratiche imbarazzanti. Sono subissato di chiamate anche da piccoli imprenditori medio piccoli che aderiscono alle grandi catene che sono arrabbiatissimi. Il problema maggiore è che alcuni dei nostri negozi sono riusciti ad iscriversi in tempi stretti, altri invece no. E’ questa frammentazione che crea problemi, la registrazione non può essere come la lotteria. Il sistema deve essere uniforme e uguale per tutti: chi si iscrive alla mattina al pomeriggio deve essere pronto a dare il servizio al consumatore.

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