Caricabatterie unico: il Parlamento Europeo ha detto sì. L’Eurocamera, nella seduta del 4 ottobre, ha approvato in via definitiva la legislazione che porta la Usb-C su tutti i dispositivi di piccole dimensioni, permettendo quindi ai cittadini europei di ricaricarli con un solo caricabatterie.
Il testo legislativo è stato approvato con 602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astensioni.
#SingleCharger here we go! Final plenary debate @Europarl_EN today. As of autumn 2024 the time when we had to fight with many different chargers will start becoming a memory of old, strange times of unnecessary costs, waste and inconvenience 🤗 pic.twitter.com/agx8O2Eila
— Margrethe Vestager (@vestager) October 4, 2022
USB-C: 602 voti favorevoli, 13 contrari
Entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Unione europea dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili. La nuova legge fa parte di un più ampio sforzo dell’UE volto a ridurre i rifiuti elettronici e a consentire ai consumatori di compiere scelte più sostenibili.
Secondo le nuove regole, i consumatori non avranno più bisogno di un caricabatteria ogni volta che acquistano un nuovo dispositivo, poiché uno stesso caricabatteria potrà essere utilizzato su tutta una serie di dispositivi elettronici portatili di piccole e medie dimensioni.
Indipendentemente dal produttore, tutti i nuovi telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, auricolari e cuffie, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili, e-reader, tastiere, mouse, sistemi di navigazione portatili, cuffiette e laptop ricaricabili via cavo, che operano con una potenza fino a 100 Watt, dovranno essere dotati di una porta USB-C.
“Il caricabatterie comune sarà finalmente realtà in Europa. Abbiamo aspettato più di dieci anni per queste regole, finalmente possiamo lasciare al passato l’attuale pletora di caricabatterie“, ha dichiarato il relatore del Parlamento Alex Agius Saliba (S&D, MT) (Clicca qui per vedere la Conferenza stampa). “Questa legge a prova di futuro consente lo sviluppo di soluzioni di ricarica innovative e andrà a vantaggio di tutti, dai consumatori frustrati al nostro vulnerabile ambiente. Sono momenti difficili per la politica, ma abbiamo dimostrato che l’UE non ha esaurito le idee o le soluzioni per migliorare la vita di milioni di persone in Europa e per ispirare altre parti del mondo a seguirne l’esempio”.
Il Consiglio dovrà approvare ora formalmente la direttiva, che entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. I paesi UE disporranno di 12 mesi di tempo per recepire le norme e di 12 mesi dalla scadenza del periodo di recepimento per la loro applicazione. Le nuove norme riguarderanno esclusivamente i prodotti immessi sul mercato dopo la data di applicazione.
Apple dirà addio alla porta lightning già dall’iPhone 15?
Entro la fine del 2024 tutti i device venduti sul territorio europeo dovranno essere dotati di questa porta già adottata da tanti marchi tranne Apple, tuttora legata alla sua Lightning (L’iPhone 14, l’ultimo modello uscito lo scorso 7 settembre).
Finalmente potremo vedere la porta USB-C in un iPhone già dal prossimo anno. Il prossimo modello, il 15, arriverà nel 2023, e potrebbe essere già dotato di Usb-C.
Caricabatterie: 11mila tonnellate annue di rifiuti elettronici
Nel 2020 fonti UE hanno rilevato che nell’area Euro sono stati venduti circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. Inoltre, si è osservato che i consumatori in media possiedono circa tre caricabatterie per smartphone, di cui almeno due regolarmente. Nonostante ciò, il 38% dei consumatori ha riferito di aver riscontrato, almeno una volta, problemi di impossibilità di ricarica del dispositivo per l’incompatibilità del caricabatterie.
D’altro canto, nell’attuale scenario vengono venduti sempre più caricabatterie non intercambiabili o non necessari, provocando dei costi in eccesso a carico dei consumatori, che spendono circa 2,4 miliardi di euro all’anno in caricabatterie autonomi che si aggiungono a quelli già forniti insieme ai dispositivi elettronici (senza calcolare il disagio). A ciò si aggiunga che i caricabatterie smaltiti e inutilizzati, che costituiscono rifiuti elettronici, vengono stimati in circa 11.000 tonnellate annue. È evidente che tale scenario rappresenta anche un’importante sfida che va affrontata nella prospettiva della tutela dell’ambiente.
Codacons: “Rischio rincaro dei prodotti elettronici”
Non tutti però sono soddisfatti della nuovo regolamento. Per il Codacons “Il caricabatterie universale potrebbe trasformarsi in una colossale fregatura per gli utenti, con la misura che rischia di causare un rincaro generalizzato dei prezzi dei prodotti elettronici”.
“I caricatori garantiscono enormi guadagni alle grandi società di elettronica e telefonia, e il rischio concreto è che le aziende compensino i minori ricavi legati alla vendita dei caricabatterie con un aumento generalizzato dei listini di smartphone, tablet e altri prodotti elettronici, scaricando così sulla collettività il costo della misura decisa dall’Ue – spiega l’associazione – Un fenomeno che andrebbe ad aggiungersi a quello della obsolescenza programmata di elettrodomestici e beni elettronici, già più volte denunciato dal Codacons, e che produce un danno milionario agli utenti. Così come fatto col caso della obsolescenza, il Codacons vigilerà sul comportamento degli operatori, e denuncerà ad Antitrust e Procure qualsiasi rincaro speculativo dei listini o illecito a danno dei consumatori”.