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Carceri israeliane, 4.764 accusati di terrorismo. Il 40,33% sono minorenni

Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato la lista dei detenuti e delle detenute selezionati per lo scambio con i civili e i militari tenuti in ostaggio da Hamas. L’abbiamo analizzata ed è emerso come sia caratterizzata da una forte componente di detenuti minorenni, precisamente il 40,33%. I 18enni sono invece il 48,67% sul totale dei prigionieri che verranno rilasciati per permettere lo scambio con i civili ostaggio di Hamas. Complessivamente, la porzione di incarcerati indicata dal ministero della giustizia di Israele come eleggibile per lo scambio di prigionieri è per l’89% composta da uomini d’età inferiore o pari a diciotto anni. Il grafico sopra mostra la divisione percentuale per fascia d’età dei detenuti selezionali da Israele per lo scambio con gli ostaggi.

Detenuti rilasciati da Israele, l’11% sono donne

Percentuali così alte non possono essere un caso. Le autorità israeliane hanno volutamente escluso tutti i detenuti accusati di terrorismo con più di diciotto anni d’età. Quell’11% che non rientra nella fascia 14-18 è composto interamente da donne accusate di terrorismo. Per la precisione le detenute sono 33, tra di loro sono solo quelle che rientrano nella fascia 14-18: l’1,33%. Complessivamente il totale di detenuti nelle carcere israeliane con accusa di terrorismo è 4.764

Ostaggi israeliani, chi sono le persone catturate da Hamas

Il portavoce dell’ala militare di Hamas Abu Obeida ha dichiarato che gli ostaggi in mano ai terroristi di Hamas “sarebbero” circa 250.  Hamas non è in grado di fare un computo preciso, tuttavia fonti israeliane confermano il carattere eterogeneo degli ostaggi e il numero. Tra di loro ci sono donne e almeno 33 bambini, persone fragili tra cui anziani e portatori di handicap. E poi militari israeliani. Secondo i media israeliani almeno 50 ostaggi sarebbero morti durante i bombardamenti nella Striscia.

Carceri israeliane: cosa prevede l’accordo per lo scambio di prigionieri

L’accordo, che a oggi (23 novembre) è ancora in bilico,  prevede una pausa nella guerra tra Israele a Gaza in corso da quasi sette settimane per consentire, oltre al recupero degli ostaggi da parte di Israele, anche  l’ingresso di aiuti per i palestinesi.

Il bilancio delle vittime in Palestina

Il ministero della Salute controllato da Hamas a Gaza ha riportato un nuovo bilancio delle vittime, indicando che il numero dei morti è salito a 13.300. Tra questi, sono stati registrati oltre 5.600 bambini e 3.550 donne. Il totale dei feriti è stato aggiornato a 31mila. Va notato che queste cifre sono fornite da una fonte affiliata a Hamas, e potrebbero differire da stime indipendenti o internazionali.

I soldi per gli aiuti umanitari in Palestina

La Commissione Europea si è trovata in difficoltà riguardo agli aiuti economici alla Palestina. Inizialmente, ha annunciato un blocco, ma successivamente è tornata sui suoi passi, dichiarando attraverso un comunicato stampa che sarà “avviata una revisione urgente dell’assistenza dell’Europa alla Palestina”. Questo ha sollevato domande riguardo ai 691 milioni di euro destinati per il 2023, di cui 18 milioni provengono dall’Italia, e su quali progetti e beneficiari saranno coinvolti in questo flusso di denaro. Attualmente sono stati sospesi progetti per 75,6 milioni di euro, considerati “non più fattibili” a causa dei danni derivanti dalla crisi attuale nella Striscia di Gaza.

I dati si riferiscono al: 23 novembre 2023

Fonte:  Dipartimento di Giustizia di Israele; Commissione Europea

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