C’è anche la Città di Milano tra le finaliste dello European Capital Innovation Award 2016, il premio che sarà assegnato, il prossimo aprile dalla Commissione europea, alla città che sta costruendo il miglior “ecosistema d’innovazione” tra tutti gli Stati membri.
Un riconoscimento “ai tanti progetti lanciati nel campo dell’innovazione e dell’inclusione sociale”, ha commentato in una nota l’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca della Città di Milano, Cristina Tajani, ma anche alle iniziative “nel campo del lavoro e dell’occupazione, con i progetti sul microcredito e i 14 milioni di euro con cui, attraverso diversi progetti di finanziamento, abbiamo incentivato la creazione e lo sviluppo di nuove imprese in città”.
Grazie ai provvedimenti del Comune, ha sottolineato ancora Tajani, “sono nate circa 600 startup, senza dimenticare il sostegno ai settori emergenti, come quelli legati alla sharing economy e alla stampa 3D. Azioni concrete che hanno permesso a Milano di conquistare la prima posizione nel ranking nazionale delle Smart City”.
In questa seconda edizione dell’iniziativa, che avrà come focus la costruzione di sinergie tra cittadini e amministratori attraverso il tessuto imprenditoriale, oltre Milano, ci sono in gara altre città di massimo livello, come Torino, Amsterdam, Berlino, Eindhoven, Glasgow, Oxford, Parigi e Vienna.
L’inserimento di Milano nella short list finale è arrivata con la seguente motivazione: una città che “ha migliorato l’inclusione sociale e proposto modelli alternativi nella fornitura di servizi pubblici allo scopo di creare maggiori opportunità per l’occupazione”.
Tra i progetti del capoluogo lombardo più valorizzati dalla commissione del premio, troviamo: “FabriQ”, l’incubatore d’impresa nato a Quarto Oggiaro nel 2014; “BASE Milano”, luogo di sperimentazione e creatività destinato a diventare fulcro dell’attività culturale e imprenditoriale della città; “MUHMA”, in via Massimo D’Azeglio, uno spazio dedicato alla preincubazione d’impresa dove si attiveranno processi di animazione e capacity building per l’avvio di imprese innovative a vocazione sociale.
La competizione, aperta alle città con più di 100 mila abitanti, provenienti da stati membri dell’Ue e dei paesi associati a Horizon 2020, ha visto trionfare nel 2014, come “iCapital of Europe”, la città di Barcellona.