Via il Canone Rai dalle bollette elettriche dal 2023. È quanto prevede un ordine del giorno al decreto-legge ‘Energia’ presentato da Maria Laura Paxia (Misto) ed approvato ieri alla Camera. Accettato dal Governo – rappresentato in Aula da Vannia Gava, Sottosegretaria per la Transizione ecologica – dapprima come raccomandazione, è stato poi accolto con riformulazione (senza dunque dover essere posto ai voti) prevedendo di “adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai”.
Paxia aveva promesso di abolire il canone Rai…
Paxia ha sottolineato che così si dà “seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Ue europea di scorporare il canone Rai” in quanto “onere improprio”.
Maria Laura Paxia aveva promesso, nel 2019, una battaglia per eliminare il canone Rai (qui la sua intervista a Key4biz), non riuscendoci, ha trovato il modo di non farlo pagare più nella bolletta dell’energia elettrica, come deciso anni nel 2016 dal Governo Renzi.
L’Esecutivo, dunque, ha accolto in Aula alla Camera l’ordine del giorno al decreto-legge Bollette-energia che lo impegna:
- “ad adottare misure normative dirette a scorporare il canone Rai dalle fatture relative al consumo elettrico al fine di non appesantire i costi dell’energia e non gravare ulteriormente sui consumatori che sono ormai in evidente difficoltà, nell’ottica di perseguire gli obiettivi così come rilevati ed imposti a questo Governo dalla Commissione europea, e di introdurre eventualmente anche disposizioni dirette ad evitare evasione del canone Rai”.
Usigrai: “Forte preoccupazione per decisione Governo su canone. Scorporo da bolletta può tradursi in nuova corsa all’evasione”
La scelta del Governo non piace in Rai, ovviamente. L’Usigrai, Unione Sindacale Giornalisti Rai, ha espresso in una nota “forte preoccupazione per la decisione del Governo di non procedere, dal 2023, all’incasso del Canone Rai attraverso la bolletta della luce. Il Canone italiano, ricorda, è il più basso in Europa, così come il numero di giornalisti in organico, in proporzione alle ore di trasmissioni autoprodotte. A fine marzo, in un documento approvato all’unanimità dall’assemblea, i Cdr della Rai chiedevano che fosse garantita la certezza delle risorse disponibili ogni anno per il servizio pubblico radiotelevisivo, con la restituzione alla Rai dell’intera quota del Canone versato dai cittadini, il cosiddetto extra-gettito, in tutto 200 milioni all’anno, considerando anche il taglio strutturale del 5%, che spettano al Servizio Pubblico da anni”.
“Il rischio”, spiega ancora l’Usigrai, è che lo scorporo dalla bolletta si traduca in una nuova corsa all’evasione del Canone. Se cosi fosse, ad essere in pericolo sarà il servizio pubblico, già negli anni gravato dal prelievo forzoso di 150 milioni (su cui pende un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica), un buco di bilancio – giova ricordarlo – che dovette essere ripianato collocando in borsa il 33% delle azioni Rai Way”.
“Quali nuovi strumenti per riscuotere il canone Rai?”
Usigrai non vede l’ora di conoscere “quali strumenti metterà in campo il Governo per la riscossione del Canone televisivo. Il decreto legge, in questo senso, è troppo vago. Non basta adeguarsi alle indicazioni della Commissione europea: bisogna individuare delle soluzioni che mettano al riparo il servizio pubblico radiotelevisivo. La certezza delle risorse è garanzia della nostra autonomia e indipendenza: a questo deve, imprescindibilmente, seguire la riforma della Rai per liberarla dal controllo e dall’ingerenza dei partiti”, conclude la nota.
Anzaldi (Iv): “Canone Rai via da bolletta? Già previsto nel PNRR. Odg manovra elettorale”
“L’ordine del giorno approvato sul canone Rai via dalla bolletta elettrica rappresenta solo una manovra elettorale: la decisione è già stata presa per dar seguito a una precisa indicazione dell’Unione Europea nell’ambito del Pnrr, l’Italia non puo’ sottrarsi, il Decreto Energia non c’entra nulla”. Lo scrive il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi. “Chi oggi cavalca la questione”, ha aggiunto Anzaldi, “cerca solo di strizzare l’occhio agli evasori. La conseguenza sarà che, mentre oggi paghiamo meno ma paghiamo tutti, domani rischiamo di tornare ai tempi in cui pagavano solo gli onesti ma pagavano di più. Se si vuole davvero impegnare il Governo, bisognerebbe chiedergli di garantire che il canone non verra’ in alcun modo aumentato”.
“Grazie al canone in bolletta”, ha concluso, “il Governo Renzi per la prima volta nella storia della Rai abbassò questa tassa, passata da 113 agli attuali 90 euro all’anno”.
In Uk dal 2027 nuova modalità di pagamento per vedere la BBC
In Uk il canone alla BBC è stato congelato dal Governo a 159 sterline con l’obiettivo di stoppare questa modalità di pagamento dal 2027 per trovare nuove forme.
“È ora di discutere e dibattere su nuovi modi di finanziare, supportare e vendere ottimi contenuti britannici”, ha promesso il segretario alla Cultura Nadine Dorries.