Per la riforma del canone Rai i tempi stringono. Tutto è pronto ma serve il via libera del premier Matteo Renzi che potrebbe arrivare a giorni.
I primi di dicembre dovranno, infatti, essere pronti i bollettini da inviare ai contribuenti e bisogna capire se si riuscirà nelle prossime settimane a introdurre il nuovo sistema previsto dal Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, che si prefigge di combattere l’evasione e introdurre uno schema che tenga conto della capacità di spesa dei contribuenti.
Il lavoro istruttorio è stato completato e identificate anche due o tre opzioni diverse da sottoporre al premier.
La prossima settimana è in agenda un incontro tra Renzi e Giacomelli dove con ogni probabilità si deciderà quale via seguire.
La strada più semplice potrebbe essere quella di introdurre le novità in un emendamento (già pronto) alla Legge di Stabilità o lasciare che sia un Decreto Legge, in questo caso i tempi si allungherebbero perché serve anche l’assenso del Presidente della Repubblica, a ridisegnare il nuovo modello di canone. L’ultima parola spetta quindi al premier che ieri ha chiesto ai capigruppo del Pd di formale un piccolo gruppo di persone che nelle prossime settimane potranno lavorare con il Sottosegretario al percorso parlamentare da seguire.
“Abbiamo bisogno di un lavoro serio sulla Rai”, ha detto ieri il presidente del Consiglio e segretario del Pd alla riunione dei gruppi parlamentari del suo partito.
Aggiungendo, “Chiedo ai capigruppo, studiando le formule, di formare un piccolo gruppo di persone che nelle prossime settimane con il Sottosegretario Giacomelli possano arrivare a una proposta e decidere quale il futuro del servizio pubblico nei prossimi anni”.
Possibile anche che Renzi, attualmente super impegnato sul fronte europeo e sul Jobs Act per ridare fiato all’economia, decida di rinviare al prossimo anno ogni decisione sul canone visti i tempi troppo stretti. Ma non è detto.
Discorso diverso invece per quanto riguarda la governance Rai. In questo caso si darà spazio a un ampio e approfondito dibattito parlamentare. L’unico obiettivo del Sottosegretario è di poter arrivare al rinnovo dei vertici della Tv pubblica, in scadenza a maggio, con i nuovi criteri. Nessun blitz, quindi, come aveva paventato qualcuno. A ridisegnare la nuova governance della Rai sarà il Parlamento.
Come sempre il Parlamento sarà la sede del confronto sul rinnovo della Convenzione Stato-Rai dove Giacomelli spera possa confluire, come contributo della Commissione di Vigilanza, anche il Contratto di servizio 2013-2015 che, visti i tempi, al momento entrerebbe in vigore solo per un anno.