La riforma del canone Rai ancora al centro del dibattito nazionale. In settimana ci sarà un incontro tra il Ministero dello Sviluppo economico e dell’Economia per discutere di revisione della modalità di riscossione mentre domani il Pd si confronterà sulla riforma della governance della Rai per individuare l’iter più breve perché la nuova normativa venga approvata entro aprile o maggio.
A quanto si apprende, sul canone si sta facendo strada l’ipotesi che venga legato alla bolletta elettrica e calcolato in base alla capacità di spesa degli utenti oppure collegato all’Irpef. L’importo dovrebbe scendere intorno ai 65 euro contro i 113 attuali.
Nel vertice tra Mise e Mef si metterà a punto il meccanismo e anche lo strumento che dovrebbe essere un emendamento alla Legge di Stabilità in Senato, in modo da rendere operativo il nuovo canone a partire già dal prossimo gennaio.
La decisione è dovuta soprattutto all’obiettivo, sempre dichiarato dal Sottosegretario del Mise Antonello Giacomelli, di combattere la forte evasione.
In pratica inserendolo nella bolletta il canone si potrà pagare diluito ogni due mesi. Con l’Irpef si pagherà una volta l’anno. In entrambi i casi l’utente avrebbe la possibilità di non pagare il canone dichiarando, sotto la propria responsabilità, di non usare nessuno di questi cinque dispositivi che permettono di vedere programmi televisivi e quindi anche la Rai: televisore, pc, laptop, tablet, smartphone.
Riguardo alla possibilità di inserire il canone in bolletta elettrica, il presidente dell’Autorità per l’Energia e il gas, Guido Bortoni, ha ribadito la sua netta contrarietà, precisando inoltre che a oggi non risulta alcuna convocazione con esponenti del governo per discutere di questa proposta.
“Le modalità di riscossione del canone Rai all’interno della bolletta elettrica è improprio e di difficilissima applicazione“, ha sottolineato Bortoni, spiegando che il problema sta nel fatto che “se prendiamo una bolletta media annuale intorno ai 500-600 euro questa aumenterebbe del 20% prendendo come riferimento l’ammontare del canone attuale, poi c’è un problema di morosità importante e sono convinto che questa decisione potrebbe farla aumentare e, infine, non ci siamo con i tempi se l’obiettivo è quello di fare entrare in vigore la nuova norma per gennaio”.
In attesa dell’incontro tra MiSE e MEF, che fornirà importanti chiarimenti, domani alle 20.30 la Commissione parlamentare di Vigilanza audirà il presidente Rai, Anna Maria Tarantola, e il Consiglio di amministrazione. Al centro della discussione anche la riforma della governance Rai e il ricorso al TAR contro il taglio di 150 milioni di euro deciso dal Governo.