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Canone Rai: ecco cosa rischia chi non paga entro il 31 ottobre

Chi non ha ricevuto il canone Rai in bolletta elettrica o vive nelle isole non interconnesse con la rete elettrica nazionale avrà tempo fino a lunedì 31 ottobre per pagare e dovrà farlo in un’unica soluzione e con F24.

La scadenza riguarda anche altri casi, come indica l’Agenzia delle Entrate. Tra questi ci sono coloro che non sono intestatari di un contratto di fornitura elettrica ma possiedono un televisore e anche coloro a cui il canone in bolletta è stato addebitato solo parzialmente.

La Rai punta molto a contrastare l’evasione e collegare il canone alla fattura elettrica è stata una scelta sicura per abbatterla.

Gli italiani pagano però restano scontenti di questo servizio pubblico. Ultimo episodio la copertura di ieri del terremoto che ha colpito il Centro Italia dove la Tv pubblica ha fatto flop davanti a una veloce e ben più organizzata Sky che su SkyTg24, trasmesso in chiaro sul canale 27 del digitale terrestre, mandava in onda le immagini delle zone colpite dal sisma mentre i telespettatori della Rai dovevano accontentarsi di cartine fisse.

A denunciare la cosa è stato su Twitter il deputato Michele Anzaldi del Pd che, in qualità di consigliere della Commissione di Vigilanza, ha deciso di presentare un’interrogazione urgente.

Il problema è l’organizzazione delle redazioni e dei macchinosi e farraginosi sistemi di gestione del lavoro che non permette di agire in tempi rapidi anche possedendo le dotazioni tecnologiche necessarie per la trasmissione delle riprese via internet.

La Rai deve darsi una mossa e stare al passo coi tempi. Deve garantire un servizio pubblico di qualità solo così la gente sarà veramente soddisfatta di pagare il canone.

Ma torniamo ai pagamenti da fare entro il 31 ottobre.

L’Agenzia delle Entrate spiega che sono tenuti a pagare con F24:

Il canone per il 2016 è pari a 100 euro, solo dal prossimo anno si pagherà 90 euro come ha annunciato il premier Matteo Renzi.

I codici tributo da inserire nel modello, utilizzabili a partire dal 1° settembre 2016, sono: “TVRI” (per rinnovo abbonamento) o “TVNA” (per nuovo abbonamento). I codici sono esposti nella sezione “Erario”, esclusivamente nella colonna “importi a debito versati”, con l’indicazione nel campo “anno di riferimento” dell’anno cui si riferisce il pagamento del canone (2016).

 

Cosa si rischia a non pagarlo

Chi non pagherà entro il 31 ottobre rischia che gli vengano addebitate sovrattasse perché, anche se come prevede la legge non si tratta di colpa imputabile al contribuente, le norme sono poche chiare e il rischio si potrebbe ugualmente correre.

A denunciare la cosa sono l’Unione Nazionale Consumatori e Udicon secondo i quali il decreto 94/2016 del MiSE stabilisce che “nei casi in cui la tardività (ndr. del pagamento del canone) non dipenda da cause imputabili all’utente non si procede all’applicazione di sanzioni e interessi a suo carico”.

Ma quali sono le cause imputabili al contribuente?

UNC e Udicon indicano: “Ovviamente l’utente non è colpevole se l’impresa elettrica non gli ha ancora inviato il canone in bolletta. Ma fino a quando? Fino al 31 ottobre o fino a fine anno? Quando si diventa ritardatari?”

Il mancato pagamento del canone, da parte di chi non è esentato secondo la legge, può essere rilevato in qualsiasi momento con verbale da parte delle Autorità di controllo. In questo caso i contribuenti devono corrispondere il canone con la decorrenza accertata nel verbale e sono soggetti alle sanzioni previste dalla legge, ammontanti complessivamente a 619 euro per ogni annualità evasa.

Le false dichiarazioni per essere esentati saranno punite ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia (artt. 75 e 76 del D.P.R. n. 445/2000).

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