L'allarme

Canone Rai in bolletta, Cgil denuncia: ‘Ci rimetteranno solo i contribuenti’

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Per il responsabile delle politiche energetiche Antonio Filippi: ‘Saranno i contribuenti a pagare i costi a carico delle imprese per la riscossione’.

Tutti i dettagli per la gestione del canone Rai in bolletta sembrano ormai definiti. Si è raggiunto l’accordo con le imprese elettriche e anche con l’Agenzia delle Entrate per i rimborsi a chi ha pagato il canone ma non doveva farlo. Si sarebbe inoltre deciso il termine del 30 aprile per presentare le autocertificazioni.

Ma adesso scende in campo la Cgil che per voce del responsabile delle politiche energetiche, Antonio Filippi, lancia l’allarme: “Saranno i contribuenti a pagare i costi a carico delle imprese per la riscossione del canone Rai”.

Il decreto attuativo del Ministero dello sviluppo economico, precisa il dirigente sindacale, “prevede che alle imprese elettriche gli venga corrisposto un contributo forfettario per coprire i costi della riscossione del canone Rai, pari a 14 milioni di euro per il 2016 e altrettanti per il 2017. Risorse economiche – avverte – che verranno coperte dall’Agenzia delle Entrate, quindi dai contribuenti italiani“.

Questi 28 milioni di euro, sottolinea Filippi, “potevano sicuramente essere utilizzati per favorire crescita e occupazione invece di coprire scelte di programmazione sbagliate del governo”.

 

L’esponente della Cgil poi avverte: “Ora possiamo immaginare cosa potrà succedere dal primo gennaio 2018 quando finirà il mercato tutelato per l’energia elettrica e oltre 23 milioni di utenti si dovranno rivolgere obbligatoriamente al mercato libero. Non solo ci saranno sicuri aumenti in bolletta – aggiunge – ma si dovrà dipanare il nodo del pagamento del canone Rai che passerà da un fornitore all’altro. Ad oggi nessuno ancora ha spiegato quali saranno le procedure da seguire”.

Tutto ciò, conclude Filippi, “rafforza la nostra contrarietà ad una operazione tesa esclusivamente a fare cassa, che penalizza gli utenti domestici”.

Il decreto attuativo attende il via libera del Consiglio di Stato. Successivamente l’Agenzia delle Entrate dovrà definire le modalità di autocertificazione con un provvedimento ad hoc del direttore che, stando a quanto riferito all’Unione Nazionale Consumatori, dovrebbe essere pronto entro fine settimana.

L’autocertificazione avrà validità per l’anno in cui è stata presenta. In altre parole bisognerà rifarla ogni anno.

Secondo le stime più recenti, riprese dal Sole24Ore, si tratta del 2-3% delle famiglie italiane, quindi tra le 500mila e le 800 mila autocertificazioni da gestire.

Una bella gatta da pelare anche perché sempre l’Agenzia delle Entrate dovrà indicare gli utenti ai quali addebitare il canone in bolletta.

Informazioni che dovranno essere allineate a quelle dell’Anagrafe tributaria.

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