Entro il prossimo 30 aprile chi non possiede il televisore dovrà presentare un’autocertificazione all’Agenzia dell’Entrate per evitare di dover pagare il canone Rai con la bolletta di luglio.
Il decreto attuativo predisposto dal Ministero dello Sviluppo economico e dell’Economia attende ormai il via libera dal Consiglio di Stato.
Raggiunto anche l’accordo con le imprese elettriche alle quali andranno 14 milioni di euro l’anno per la gestione del servizio.
Risolto anche il nodo dei rimborsi che saranno a carico dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta avuto l’ok al decreto attuativo, l’Agenzia dovrà definire le modalità di autocertificazione con un provvedimento ad hoc del direttore che, stando a quanto riferito all’Unione Nazionale Consumatori, dovrebbe essere pronto entro fine settimana.
L’autocertificazione avrà validità per l’anno in cui è stata presenta. In altre parole bisognerà rifarla ogni anno.
Secondo le stime più recenti, riprese dal Sole24Ore, si tratta del 2-3% delle famiglie italiane, quindi tra le 500mila e le 800 mila autocertificazioni da gestire.
Una bella gatta da pelare anche perché sempre l’Agenzia delle Entrate dovrà indicare gli utenti ai quali addebitare il canone in bolletta.
Informazioni che dovranno essere allineate a quelle dell’Anagrafe tributaria.
Entro 15 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, l’Agenzia dovrà definire, d’intesa con l’Acquirente Unico, le modalità e i tempi di trasmissione delle informazioni sui soggetti che hanno presentato l’autocertificazione e sui soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica che non devono avere l’addebito in fattura perché pagano con altre modalità o perché un membro risulta esente.
Sarà poi l’Acquirente unico, che entro il 31 maggio, dovrà fornire alle imprese elettriche tutte le informazioni necessarie per l’addebito in bolletta. Se la tabella di marcia sarà rispettata entro luglio il canone Rai sarà in bolletta, diversamente tutto rischia di slittare.