Sono 817 mila le dichiarazioni sostitutive presentate all’Agenzia delle entrate per essere esonerati dal pagamento del canone Rai in bolletta alla scadenza fissata il 16 maggio.
Duecentoventimila sono state presentate per via telematica.
Lo ha dichiarato il direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, nel corso di un’audizione alla Camera sull’anagrafe tributaria, che ha indicato: “E’ in corso in questi giorni la trasmissione all’Acquirente unico da parte dell’Agenzia delle Entrate delle informazioni sui soggetti che non devono pagare il canone mediante accredito nelle fatture elettriche. Alla scadenza prevista sono state presentate 817 mila dichiarazioni sostitutive di cui 220 mila per via telematica”.
Orlandi ha anche aggiunto: per l’invio delle dichiarazioni necessarie a non pagare il canone Rai nelle fatture elettriche “la legge ha posto un termine, necessario alle aziende elettriche per rispettare la scadenza del primo luglio. Noi abbiamo fatto i salti mortali per dargli i dati”. “Per le dichiarazioni presentate fino al 16 maggio c’è l’esenzione per i primi sei mesi, per quelle che arrivassero, dopo parte dal mese successivo”.
Le famiglie paganti, secondo le stime della Rai, dovrebbero salire a 23 milioni su 25 milioni di utenze elettriche di prima casa. Al momento quindi gli italiani esenti rappresentano una percentuale bassa.
Nonostante siano infatti scaduti i termini da quasi un mese, è ancora possibile presentare l’autocertificazione anche se con effetti diversi.
L’Unione Nazionale Consumatori chiede, intanto, di informare i cittadini con uno spot e precisa che, per quanto riguarda il quadro B (titolari di più contratti per utenza elettrica residente), restano ancora intatti i diritti per avere il rimborso a fronte di un eventuale doppio addebito del canone, mentre rispetto al quadro A (per chi non possiede apparecchi televisivi, ma è titolare di utenza elettrica residente), se la inviano prima del 30 giugno, perderanno solo 50 euro sui 100 del canone.
Da domenica è in vigore il decreto attuativo del Ministero per lo Sviluppo economico anche se proprio sulle esenzioni si teme il caos per il mancato rispetto dei termini previsti dal Codice del contribuente, come ha segnalato l’UNC.
Un decreto che l’organizzazione dei consumatori Altroconsumo considera illegittimo al punto da decidere di impugnarlo di fronte al TAR.
“Con quasi 4 mesi di ritardo rispetto alla data prevista (15 febbraio) è entrato in vigore il decreto attuativo Mise sul canone Rai previsto dalla legge di stabilità 2016” si legge nella nota diffusa oggi dall’organizzazione di consumatori.
“Proprio a causa del ritardo con cui è stato emanato – spiega Altroconsumo – il decreto è superato, contiene disposizioni già note, come il primo addebito del canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica di luglio o quella relativa all’autocertificazione da presentare per chi non possiede il televisore, il cui termine ultimo è già scaduto lo scorso 16 maggio. Un decreto che presenta numerose incongruenze, quindi, uscito dopo mesi di ritardi, a ridosso della bolletta di luglio, con ulteriori rinvii a nuovi provvedimenti su aspetti essenziali per i consumatori, quale quello dei rimborsi per gli addebiti inesatti”.
“In mancanza di indicazioni chiare a cui i consumatori possano fare riferimento – ha concluso Altroconsumo – ci sono tutte le premesse perché si verifichino errori negli addebiti“. E per questi motivi “l’organizzazione ha deciso di impugnare il decreto attuativo Mise sul canone Rai davanti al Tar”.